“Oxygène” – Recensione in Anteprima. Disponibile su Netflix dal 12 Maggio 2021

9 Mag, 2021

“Oxygène” – Recensione in Anteprima.
Disponibile su Netflix dal 12 Maggio 2021
 
Nel futuro una giovane donna, Elizabeth Hansen, si risveglia all’interno di una capsula criogenica, ma a causa dell’amnesia non ricorda il motivo per cui si trovi lì. La situazione peggiora quando l’ossigeno inizia a esaurirsi, e Elizabeth per non morire dovrà cercare di scavare nella sua memoria e cercare una via di fuga.
Il regista Alexandre Aja è famoso per i suoi precedenti film horror con forte capacità di creare tensione. Venuto alla ribalta con “Alta Tensione” ha poi toccato il massimo successo con il remake de “Le Colline Hanno gli Occhi”. Nel 2008 ha diretto “Riflessi di Paura” che risulta essere il film con cui ha avuto il maggior budget di produzione ma quello che ha raggiunto minor incasso e consensi. Successivamente è stata la volta di “Piranha 3D”, il budget si riduce e ne viene fuori un piccolo cult con una forte vena ironica. In ogni caso risulta essere un regista che preferisce lavorare con budget e mezzi ridotti per poter rendere al meglio e l’ultimo “Crawl – Intrappolati” del 2019 ne è l’ennesima ottima conferma. Un regista di questo genere trova quindi nello stile produttivo di Netflix la sistemazione perfetta per i propri progetti. 
 
“Oxygène” valorizza il suo stile, con tutto quello che ne consegue cioè pregi e difetti. Un esercizio di stile sicuramente intrigante e realizzato in maniera tale da lasciare senza fiato per buona parte del tempo anche se, a lungo andare gli espedienti per far procedere la trama, risultano stancanti e non sempre all’altezza. Non è facile tenere al massimo la tensione per tutta la durata del film soprattutto se gli scenari sono ridotti al minimo e con un solo attore in scena. In questo senso c’era riuscito molto meglio Rodrigo Cortés con “Buried – Sepolto” che lo stesso Aja prende dichiaratamente come spunto. Sta di fatto che l’attrice scelta, la francese Mélanie Laurent risulta molto brava e impeccabile a infondere tanta umanità e un’ampia gamma di sentimenti al suo personaggio. La buona riuscita del film è maggiormente racchiusa nella sua interpretazione.  
Per quanto lo spunto possa sembrare originale è inevitabile che alcune delle migliori idee del film risultano ridondanti perché viste in storie simili anche se con variazioni di contesto. Alla fine ne emerge un film che intrattiene e coinvolge quanto basta senza esagerare per originalità se non tramite la sua estetica da film futuristico.

Il senso drammatico risulta evidente nelle intenzioni e la storia prova, ad ogni svolta narrativa, ad aggiungere nuovi e differenti colpi di scena. Il problema è che pian piano questi risultano dimostrarsi spesso dei riempitivi con l’intenzione di allungare il tutto e non sempre di vera necessità per la storia.  

Andrea Arcuri