“Estraneo a Bordo” – Recensione. Disponibile su Netflix dal 22 Aprile 2021

22 Apr, 2021

“Estraneo a Bordo” – Recensione.
Disponibile su Netflix dal 22 Aprile 2021

Anna Kendrick, Daniel Dae Kim, Shamier Anderson e Toni Collette interpretano quattro astronauti. Durante la loro missione su Marte uno di loro, finito a bordo per caso provoca danni ingenti ai sistemi di supporto vitale dell’astronave. Con risorse in rapido declino e lo spettro della fine che incombe, l’equipaggio è costretto a prendere una decisione impossibile.

Il regista Joe Penna è al suo secondo lungometraggio dopo “Arctic” del 2018. Decide questa volta di cimentarsi con la fantascienza più ostica fatta di spazi ristretti, pochi interpreti ma soprattutto decisioni fortemente emotive e un senso di angoscia sempre crescente. Volutamente in due ore di lungometraggio la vera azione si concentra molto negli ultimi quaranta minuti. Non vuole essere un film d’azione ma mettere al centro il suo equipaggio (e quello che prova) presentandolo al meglio. Anche dal punti di vista tecnico il film non presenta chissà quali stravolgimenti o elementi originali estetici questo sempre perché il suo fulcro centrale, emotivo e narrativo su cui si basa la sceneggiatura è la profondità dei propri personaggi. La regia è volutamente classica e il montaggio alquanto monotono ma non noioso e il film scorre piacevolmente. 

Concentriamoci quindi sul cast; Toni Collette non è nuova a ruoli drammatici e il suo carisma è perfetto per interpretare il Comandante di questa missione. Daniel Dae Kim è conosciuto principalmente per i suoi suoli in serie tv come “Lost” e “Hawaii Five-O”, meriterebbe di esser visto di più sul grande schermo. Anna Kendrick solita a ricoprire ruoli in commedie commerciali ha anche dimostrato di saper reggere personaggi più complessi come in “Tra le Nuvole” e anche qui risulta straordinaria. Interessante anche Shamier Anderson che certo risulta essere il meno conosciuto nel gruppo ma non il meno talentuoso. 

La scelta del film potrebbe spiazzare per un pubblico desideroso di vedere un film di fantascienza movimentato trovandosi invece davanti qualcosa di più lento e tutto dedicato a personalità e scelte. Altro fattore che potrebbe risultare ostico è il fatto di dedicare poco tempo al background degli astronauti spendendo parole solo sul clandestino e questo non è un caso. Il film decide cosi volutamente di concentrarsi su quello che tutti stanno vivendo nel momento della loro missione e tutto quello che comporta l’aggiunta di un nuovo membro dell’equipaggio legato al fabbisogno giornaliero e consumo di aria.

Le scelte fatte e gli stati d’animo vissuto in quasi due ore non possono lasciare indifferenti in un film molto concettuale che vuole smuovere le coscienze e dare spunti di riflessione riuscendoci benissimo cosi da lasciare a fine visione qualcosa di importante allo spettatore. 

Andrea Arcuri