“L’Oro di Famiglia”.Recensione del Cortometraggio in Nomination ai David di Donatello 2021

12 Apr, 2021

“L’Oro di Famiglia”. Recensione del Cortometraggio di Emanuele Pisano in nomination ai David di Donatello 2021

Diretto, co-scritto e prodotto da Emanuele Pisano, “L’oro di famiglia” è distribuito da Pathos Distribution. Il cortometraggio racconta di un giovane ladruncolo e di una rapina andata male. Tra la refurtiva, un oggetto cattura la sua attenzione: non oro, non argento e non antichi cimeli, ma qualcosa di molto più prezioso che vale la pena restituire.

Il regista dimostra una grande capacità nel realizzare quindici intensi minuti densi di emozioni. Sono chiare le intenzioni nel voler raccontare il legame viscerale tra un uomo, le proprie origini, il passato e i ricordi più personali. Il protagonista è specchio di tutti noi e rappresenta “una maledizione a cui siamo condannati tutti” secondo le parole dello stesso autore. Tali parole sono da intendere come il fatto che ognuno di noi, tramite ricordi e legami, risulti essere legato alla propria famiglia. 

Inoltre il cortometraggio riesce anche a portare avanti (certo in maniera appena accennata visto il poco tempo) una riflessione sul tema legato alla nostra era digitale e dipendenza dai social in un’epoca governata dalla globalizzazione e dalla tecnologia. Negli ultimi 50 anni è cambiato il modo in cui noi ci approcciamo ad ogni cosa che è analogico come, ad esempio, una semplice fotografia. 

A livello tecnico ed estetico Emanuele Pisano gira per la maggiorparte del tempo in notturno e anche nelle scene di giorno non si lascia andare a stravolgimenti cromatici o uso eccessivo della luce naturale del sole. E’ una storia che scava nei propri sentimenti, in cui non c’è nessuno da santificare, salvare o “illuminare” e le scelte fatte da una regia che predilige colori scuri e senza eccessivi movimenti risulta vincente e coerente.

Andrea Arcuri