“Black Narcissus-Narciso Nero” – Recensione in Anteprima. Disponibile su Disney+ dal 16 Aprile 2021

12 Apr, 2021

“Black Narcissus – Narciso Nero” – Recensione Miniserie.
Disponibile su Disney + dal 16 Aprile 2021

Basata sul romanzo best-seller di Rumer Godden. La storia è ambientata a Mopu, Himalaya nel 1934. Un remoto palazzo in cima alla scogliera, un tempo noto come la “Casa delle Donne”, nasconde diversi segreti. Quando le giovani suore di St. Faith tentano di stabilire qui la loro missione, i cupi misteri del posto risvegliano desideri proibiti che sembrano destinati a far ripetere una terribile tragedia. Il palazzo di Mopu viene donato dal generale Toda Rai, che spera che le Suore di St. Faith liberino la “Casa delle Donne” dagli infelici ricordi legati alla sua defunta sorella, Srimati. Sebbene Sour Clodagh ignori gli avvertimenti dell’agente corrotto del generale, il signor Dean, l’isolamento e la malattia si faranno sentire e le Suore verranno sempre più condizionata dell’atmosfera inquietante del palazzo. 

Nel 1947 dallo stesso romanzo era stata realizzata una pellicola vincitrice di due Premi Oscar e con Deborah Kerr come protagonista. Questa nuova trasposizione è divisa in tre puntate e vede tra i protagonisti Alessandro Nivola e Gemma Arterton. Nel corso degli episodi la serie mantiene un tono molto malinconico e sempre in bilico tra il voler diventare più drammatico oppure diventare gotico con punte di “scabrosità”. Certamente il suo voler toccare più stili possa risultare ostico per un tipo di pubblico che è abituato a una presa di posizione e toni più decisa in modo tale da catalogare la serie in un certo genere piuttosto che un altro. Strano però come, nonostante tre ore totali di durata risultano esserci personaggi, situazioni e tematiche che avrebbero dovevano ricevere maggior attenzione a livello narrativo. Uno su tutti è certamente la sessualità in un contesto di clausura forzata e invece molta suggestione rimane tale senza esprimersi mai davvero sia a livello estetico (non c’è nessuna scena di nudità o spinta) sia a livello di dialoghi. Rimane sullo sfondo anche la critica legata al fatto che troppo spesso la religione Cristiana porti aiuto a popolazioni che se la cavano perfettamente anche da soli.   

I misteri si incastrano, la tensione su desideri e disagi tra le suore, alcuni cedimenti emotivi e il ricordo sempre più imponente della vita passata di Sour Clodagh si mescolano e uniscono trasportando lo spettatore in una storia piena di suggestioni interessanti. Tutto il potenziale però non viene ben sfruttato e sebbene la narrazione non è mai noiosa rimane a volte poco coinvolgente.

Alla fine rimane una forte sensazioni di forte curiosità ma non di vera tensione, di voglia di sapere come tutto andrà a finire ma non di vero coinvolgimento emotivo. Dul lato recitativo bisogna ammettere di aver assistito a delle prove davvero di prim’ordine. Fa molto piacere vedere l’italiano Alessandro Nivola cosi apprezzato all’estero dove spesso partecipa a produzioni di film Americani. Sentiremo ancora parlare della giovane Aisling Franciosi (Sorella Ruth) ma più di tutti si rimane impressionati da Gemma Arterton. Conosciuta per esser stata un’ ex Bond Girl e per i suoi ruoli in cui punta molto al suo fisico, l’attrice Inglese qui ha la possibilità di dimostrare tutta la sua bravura a livello drammatico.  

Andrea Arcuri