GLOBAL LIGHT NEWS – Fatti “imperdibili” dal mondo dello showbusiness. Settimana 01-06 Marzo – SPECIALE SANREMO. Prima Parte

7 Mar, 2021

GLOBAL LIGHT NEWS – Fatti “imperdibili” dal mondo dello showbusiness.

Settimana 01-06 Marzo – SPECIALE SANREMO. Prima Parte

 

I MANESKIN TRIONFANO E PER QUESTO FESTIVAL DI SANREMO 2021, LE PAROLE D’ORDINE SONO STATE “MI RACCOMANDO, TUTTI VESTITI BENE!”

 

Chi lo avrebbe mai detto, hanno vinto loro, i Maneskin, la 71sima edizione del Festival di Sanremo. Con la loro gioventù senza freni, una grinta infuocata e il loro glam rock firmato Etro. Fedez e Francesca Michielin ed Ermal Meta si sono classificati rispettivamente secondi e terzo. Un bel podio.

A Sanremo le regole sono cambiate e il gruppo, che ha trionfato a sorpresa con il brano “zitti e buoni”, ne è una prova. Giovanissimi (la media delle loro età è di circa 20 anni), belli, provocatori quanto basta, avevano già lasciato il segno ad X Factor 2017 ed oggi, con questa vittoria, confermano di essere una rock band che non smetterà di stupire. Anime rock che hanno molto da dire e sanno come farsi ascoltare ma anche glam grazie agli outfit mostrati nelle loro quattro serate su cinque (nelle prime due puntate i concorrenti erano divisi a metà) firmati Etro , gran bel colpo anche per la casa di moda italiana, va detto.

Ogni look scelto per ciascuna serata aveva un nome, o forse sarebbe meglio definirlo un titolo, capace di rappresentarne a pieno il mood:

Victorian Rock Aesthetic” il nome degli outfit della prima serata: velluti in seta d’ispirazione anni 70 con profonde scollature a V.

Rockmantic Boudoir”, per la seconda performance: camicie ricamate con sovrapposti corsetti stringi vita in satin color carne.

Second Skin” è il terzo incredibile look: body in tulle ricamati e trasparenti, sgambati tanto da emergere dai pantaloni pitonati a vita bassa. Molto ben in vista sopratutto su Damiano.

Per finireSparkling Feathers’ è il nome dell’ultimo outfit creato da Etro per i Maneskin: jumpsuits in tulle color nude, con ricami feather shape in filo di seta argento con cristalli Swarovski.

Un sunto degli stili dei cantanti in gara e degli ospiti che ci hanno convinti di più in queste cinque serate: l’abito di perle, pizzi e piume di Dolce e Gabbana indossato da Alessandra Amoroso, emblema assoluto dello stile girly, in netto contrasto con il completo nero giacca (con polsini di pelo rosa) e pantalone di Emma firmato Gucci (entrambe ospiti della 4a serata), ma anche una super fit e raffinata Noemi, sempre in Dolce e Gabbana, Madame e i suoi outifit dal retrogusto maschile Dior e da promuovere anche Gaia e i suoi look sobri ed incisivi insieme di Ferragamo. Splendida e di classe ogni sera Malika Ayane in Giorgio Armani, quest’ultimo designer più scelto per la kermesse: dalla super ospite Laura Pausini, fresca di Golden Globe a Barbara Palombelli passando per Vittoria Ceretti, Beatrice Venezi e “the greatest showman” Fiorello, tutti si sono presentati alla corte di Re Giorgio per non sfigurare nemmeno una sera. Merita una nota di merito l’eccessivo, colorato ed imprevedibile Achille Lauro che solo un brand come Gucci poteva vestire (per la seconda volta) sul palco di Sanremo. Sempre grandissima Orietta Berti, che a 77 anni mostra ancora di avere una favolosa voce ed un’irresistibile verve.

Piccola doverosa parentesi sulle donne belle, brave e affermate professioniste per tutte le serate: il “direttore” d’orchestra (vuole essere chiamata così e così noi la chiamiamo con piacere) Beatrice Venezi e la giornalista Barbara Palombelli, il cui monologo è stato fortemente criticato, che resta a prescindere una donna di spessore, chic ed elegante in ogni sua apparizione sul palco. A Matilda De Angelis, Elodie e Vittoria Ceretti ci dedicheremo ampiamente nel prossimo articolo perché si sono rivelate tutte e tre una vera sorpresa.

Che dire… a noi questo Sanremo 2021 è piaciuto per le ben note difficoltà con cui è andato in onda, con suoi imprevisti (microfoni non funzionanti, ritardo per l’arrivo da Milano di Ibrahimovic), tempi biblici, splendidi look e la vittoria dei Maneskin, ovviamente.

 

Francesca Vivalda per Global Story Telling