EPICA -“Omega”. Recensione in Anteprima. In vendita dal 26 Febbraio 2021

20 Feb, 2021

EPICA – “Omega”. Recensione in Anteprima. In vendita dal 26 Febbraio 2021

 

Il gruppo Epica nel 2003 si era fatto conoscere con un vero capolavoro con l’Album di debutto “The Phantom Agony”. Il disco è diventato subito un successo stabilendo il suono molto particolare della band e, cosa più importante, la capacità di distinguersi con un loro preciso stile. Il gruppo ha continuato con un’incredibile discografia e ogni album sembrava un’opportunità per riconfermare il loro successo ma anche di aggiungere sempre qualcosa di nuovo. Dopo quattro anni di attesa ecco arrivare il loro ottavo lavoro in studio : “Omega” che uscirà il 26 febbraio 2021. 

La presenza dell’Orchestra Filarmonica di Praga è subito evidente nel breve intro dell’album e “Alpha Anteludium” risulta essere un ottimo inizio che svolge perfettamente il suo ruolo. Diretto e potente immergerà chi l’ascolta totalmente nelle tipiche sonorità del gruppo in maniera coinvolgente. Nella canzone successiva, “Abyss of Time – Countdown to Singularity” continua il ritmo e il suono si fà sempre più carico ed evocativo, travolgente e dirompente. La canzone inizia con in maniera molto classica e riconosciamo subito le dinamiche vocali perfette tra Simone Simons e Mark Jansen in un botta e risposta senza esclusioni di colpi. Ad un certo punto un monologo spezza il ritmo ma subito la canzone si riprende. “The Skeleton Key” ha una drammatica e inquietante introduzione con pianoforte e cori per poi conquistarci totalmente con la chitarra di Mark Jansen. Tra tutte le canzoni presenti risulta essere una di quelle più pesanti e oscure che dona all’album un’impronta distintiva e caratteristica. L’ascolto prosegue con tocchi mediorientali incorporati in “Seal of Solomon” dove, proprio la parte strumentale aggiunge una diversità che gli conferisce un senso unico e differente dalle altre. In questa canzone si nota tutta la voglia di Epica di dare un tocco differente e inaspettato al loro tipico stile. 

Gaia” è una canzone allegra e veloce perché riesce ad avere tocco energico ben ritmato ma allo stesso tempo risulta essere molto melodica. Questa canzone ha ottime parti vocali che perfettamente si incastrano tra di loro e che regalano cosi quel senso di armonia e melodia facilmente orecchiabile quasi fosse una vera e propria ballata. Si ritorna ad uno stile orientale con “Code of Life“. Inizia lenta, il ritma incalza, il coro cresce e poi arriva Simone Simons e tutto si unisce in perfetta armonia in un ritmo travolgente dove le urla di Mark Jansen suonano soavi. “Freedom – The Wolves Within” è stato pubblicato come secondo singolo e mostra forse il lato più pop del gruppo. E’ un grido di battaglia lungo sei minuti che non vediamo l’ora di ascoltare dal vivo per la sua carica di energia che non accenna mai a calare. La cantante Simone Simons canta meglio che mai in quella che sicuramente è il fulcro dell’album : “Kingdom of Heaven pt. 3 – L’universo antidiluviano” che con una durata di ben 13 minuti diventa una delle tracce più lunghe della storia di Epica. La canzone inizia , si evolve e sperimentare riuscendo a sorprenderci ad ogni sua svolta. In sé contiene il dramma, il metal estremo, l’acustica, i ritornelli e un suono perfetto eseguito e calibrato in un tripudio d’insieme che lascia senza parole. 

Rivers” è una canzone tutto sommato semplice, senza tanti cambi di tonalità ma molto orecchiabile e diretta. Guidata in maniera malinconica dal tastierista Coen Janssen, questo pezzo risulta molto melodico e la voce di Simone Simons eleva questa canzone soft a una potente ballata meravigliosamente supportata da un coro di bambini. L’album procede con le ultime tre canzoni. “Synergize – Manifest Manifest” inizia lentamente ma poi si trasforma in una festa metal estrema piena di momenti esplosivi, urla infernali e un sensazionale assolo di chitarra. Tutta la carica di Epica si fa sentire in questo brano senza nessun tipo di errore o imperfezione. Successivamente si torna a toni più orecchiabili con “Twilight Reverie – The Hypnagogic State“. La canzone potrebbe benissimo essere il prossimo singolo anche grazie al suo ritornello che risulta un loop che conquista, trasporta e vorresti non finisse mai. Inoltre è presenta anche la cantante Vicky Psarakis del gruppo The Agonist, un’aggiunta davvero preziosa. Arriva la conclusione dell’album con la canzone “Omega – Sovereign of the Sun Spheres” e nei suoi sette minuti riesce a riassumere tutto ciò che sono il gruppo Epica. Sentiamo disperazione, rabbia e redenzione in una traccia piena di voci inquietanti, riff atroci e assoli di chitarra intensi, chiudendo il disco nel miglior modo possibile.

Oltre alle fantastiche performance musicali il gruppo Epica si è sempre distinto per l’alta qualità di scrittura delle proprie canzoni e la voglia di stupire; ancora una volta conferma queste caratteristiche. In questo nuovo album possiamo ascoltare il loro suono tipico che ben conosciamo e amiamo ma il gruppo riesce anche a stupirci con sonorità drammatiche dal sapore cinematografico e con l’aggiunta di qualcosa di nuovo e sperimentale.
Un album…Epico che soddisferà i fan più accaniti e conquisterà anche nuovi ascoltatori.  

Tracklist 

  1. Alpha – Anteludium (1:38)
  2. Abyss Of Time – Countdown To Singularity (5:20)
  3. The Skeleton Key (5:06)
  4. Seal Of Soloman (5:28)
  5. Gaia (4:46)
  6. Code Of Life (5:58)
  7. Freedom – The Wolves Within (5:37)
  8. Kingdom Of Heaven Part 3 – The Antediluvian Universe (13:24)
  9. Rivers (4:48)
  10. Synergize – Manic Manifest (6:36)
  11. Twilight Reverie – The Hypnagogic State (4:29)
  12. Omega – Sovereign Of The Sun Spheres (7:06)

EPICA sono:

Simone Simons | voce
Isaac Delahaye | chitarra
Mark Jansen | chitarra, grunts, screams
Coen Janssen | sintetizzatori, piano
Ariën van Weesenbeek | batteria
Rob van der Loo | basso
 

Andrea Arcuri