“Raised by a Wolves” – Recensione in Anteprima Episodi 1 & 2. Disponibile su Sky e Now TV dal 8 Febbraio 2021

3 Feb, 2021

“Raised by a Wolves” – Recensione in Anteprima Episodi 1 & 2.

Disponibile su Sky e Now TV dal 8 Febbraio 2021

 

Creata da Ridley Scott che ha diretto anche i primi due episodi, “Raised by Wolves” è una serie ambientata in un futuro post-apocalittico dove una coppia di androidi ha il compito di proteggere e crescere embrioni umani su un pianeta misterioso. Altri esseri umani saranno presenti e si andranno a formare fazioni divise da credenze religiose. Con questa nuova serie sci-fi si punta in alto nel creare una storia dal forte impatto visivo e tematico dove si riconoscono alcuni dei grandi temi che il regista ha già affrontato con i suoi capolavori quali “Alien” e “Blade Runner”. 

 

Non si può certo dire che la serie sia pigra nella sua immaginazione e nella sua tendenza ad aprire temi significativi sia sul piano della fantascienza ma ancor di più sul versante etico. Tutto è costruito volutamente per stimolare infiniti commenti e cercherà di intrattenere con tantissimi enigmi e presagi. Guardando le prime puntate bisogna però anticipare che forse a “Raised by Wolves” manca un pò di brio e di forza propulsiva per continuare al meglio lungo il suo percorso. Sfortunatamente realizzare un prodotto pieno di originalità e allo stesso tempo aprire a domande profonde rischia di non venire del tutto apprezzato da un pubblico desideroso a farsi intrattenere con qualcosa di più…attivo. Allo stesso tempo riempirlo di colpi di scena solo al servizio di tale pubblico potrebbe rendere il tutto troppo simile ad altri prodotti simili. Rimaniamo fiduciosi che un grande autore come Ridley Scott saprà trovare il giusto equilibrio accontantando tutti.      

 

Episodio 1 – Raised by Wolves

Gli androidi Madre e Padre, inviati dagli atei sul pianeta Kepler-22b, cercano di far crescere alcuni bambini ma purtroppo ne sopravvive solo uno di nome Campion. Gli androidi stanno iniziando a non funzionare correttamente e in particolare Madre sembra diventare violenta e ha paura che il bambino inizierà a credere nella religione dei Mitraici. Padre tenta di contattare gli umani perché  sente che Campion sarà in mani migliori con loro. Il primo episodio procede ad un buon ritmo e porta gli spettatori al passo con il contesto e la storia. C’è una scena molto evocativa e viscerale che conferma come Ridley Scott abbia la capacità di usare un momento di questo tipo in maniera perfettamente funzionale alla narrazione. “Raised by Wolves” inizia bene raccontando un incipit interessante, ottimi personaggi e rimane tanta curiosità per andare avanti. Una serie di questo tipo può facilmente perdere di interesse se si scopre troppo costruita nella sua cadenza narrativa mentre cerca di introdurre più personaggi e aprire innumerevoli e forse troppe strade. 

Episodio 2 – Pentagram

Li abbiamo solo visti nel primo episodio ma ora conosciamo meglio la coppia di umani Marcus (Travis Fimmel) e sua moglie Sue (Niamh Algar) tramite ricordi della battaglia di Boston, quando le forze mitraiche e atee si sono scontrate. Un uomo e una donna si muovono per le strade cosparse di macerie e scopriamo tramite il loro passato come questi personaggi abbiano molti segreti. “Raised by Wolves” riesce a mantenersi abbastanza interessante alternando momenti di caratterizzazione dei protagonisti e buone sequenze d’azione. In particolare il maggior numero di personaggi che conosceremo nel corso di questo episodio inevitabilmente porteranno a maggior movimento in generale soprattutto perché alcuni di loro sono avvolti da misteri che ancora non ci è dato sapere. Una puntata quindi più ritmata rispetto della prima nella maggiorparte dei suoi aspetti e che ci introduce totalmente in alcune dinamiche temporali, ci fa conoscere un pochino meglio il passato e che crea situazioni di sospetto e disagio un pò tra tutti. 

 

Il tentativo però di sovrappopolare il tutto è un grande rischio che potrebbe portare la serie fuori strada e lontano dalla sua particolarità fino a farla diventare troppo simile a tante altre. Speriamo riesca pian piano a bilanciare il tutto e a non perdersi per strada ma lungo i 10 episodi che compongono questa stagione (già è stata confermata la seconda) c’è tutto il tempo per rendere la serie davvero indimenticabile mostrandosi nella sua componente più originale.   

 

Andrea Arcuri