“Malcolm & Marie” – Recensione in Anteprima. Disponibile su Netflix dal 5 Febbraio 2021.

26 Gen, 2021

“Malcolm & Marie” – Recensione in Anteprima.

Disponibile su Netflix dal 5 Febbraio 2021.

 
Dopo il grande successo dell’anteprima del suo ultimo film da regista, Malcolm (John David Washington) torna a casa con la propria fidanzata Marie (Zendaya); qui i due cominciano a rivelarsi l’un l’altro dei fatti che metteranno a dura prova il loro rapporto.

Solo due attori in scena, un unico contesto, bianco/nero e tanti discorsi. Non certo la situazione migliore, almeno a livello di intrattenimento. A prima vista il film risulta essere un ripetitivo lavoro didascalico e tradizionale riguardo i soliti discorsi tra un magnifico artista e la sua musa. Ma dietro le apparenze vengono fuori tanti discorsi sul cinema, su come i registi emergenti dovrebbero raccontare storie più personali o ripetere a pappagallo ciò che i critici vogliono vedere. In fin dei conti funziona cosi; quanto si dovrebbe rinunciare alla propria autorialità per accontentare le masse? E cosa succede quando il desiderio di emergere diventa così intenso da portare le persone a perdere di vista chi ti sta vicino? Il pubblico è immerso in un continuo discorso meta-cinematografico anche a livello visivo. Ma se nei dialoghi messi in scena dal regista ci sono argomentazioni vibranti e fortemente sentite dove si parla del marcio che è presente nello show business, risulta anche evidente il tentativo di ampliare tale discorso parlando anche dell’amore in generale. La relazione instabile tra amore e bisogno viene cosi stabilita in un racconto che filtra il “dare e avere” in un rapporto, caratteristiche fondamentali di una relazione romantica ma che spesso, come in questo caso, diventa deleteria.

Le intenzioni sono al posto giusto ma le infinite invettive e i rigidi discorsi che invadono questo film sembrano forzare troppo la mano perché forse troppo presenti e soprattutto troppo perfettamente scadenzati. Gli attori si rendono protagonisti di monologhi mentre l’altro gli lascia spazio in maniera ordinata e dopo un paio di passaggi arriva il momento di una canzone in sottofondo per riprendere fiato.  Certo i dialoghi sono serrati e penetranti, ben scritti e recitati ma risulta difficile chiedere al pubblico di partecipare attivamente per 105 minuti e alla fine dei conti quello che manca davvero al film è la capacità di emozionare e di sentirsi partecipe delle gioie e dolori di Malcolm & Marie. 

Andrea Arcuri