“La Nave Sepolta” – Recensione in Anteprima. Disponibile su Netflix dal 29 Gennaio 2021

24 Gen, 2021

“La Nave Sepolta” – Recensione in Anteprima.

Disponibile su Netflix dal 29 Gennaio 2021

 

Il film è l’adattamento dell’omonimo romanzo scritto da John Preston e narra degli scavi di Sutton Hoo avvenuti nel 1939. Ambientato agli inizi della Seconda Guerra Mondiale, una ricca vedova chiede a un archeologo dilettante di occuparsi degli scavi di alcuni tumuli nella sua proprietà. Verrà fatta una scoperta di portata storica e mentre la nazione si prepara alla guerra risuonano gli echi del passato. Ralph Fiennes, Lily James e Carey Mulligan sono al servizio del regista Simon Stone che ha al suo attivo solo “The Daughter” con cui si era fatto notare al Toronto International Film Festival del 2015.    

Parlando di scavi viene naturale paragonare il film ad un lavoro minuzioso e faticoso come quello dell’archeologo interpretato da Ralph Fiennes. Si muove lento a ritmo scadenzato e molto attento;  cosi facendo scopre nel suo percorso alcune particolarità interessanti ma anche alcuni diversivi e false piste. 

Molto simile ad un melodramma di stampo tipicamente britannico si aggrappa al forte desiderio di voler riportare alla luce il passato sia nelle intenzioni narrative, nelle interpretazioni e come stile di film che vuole essere. I personaggi sono interpretati in maniera magistrale e gli attori scelti, tutti di prim’ordine, riescono a trasmettere le fragilità del tempo e di quello che hanno vissuto ma sempre in maniera molto impostata e controllata. Queste sono ottime qualità che il film mette in scena e che sicuramente piaceranno ad un certo tipo di pubblico affezionato e desideroso a storie di questo genere. 

Quello che racconta risulta fedele ai fatti anche se va a “scavare” molto in alcuni personaggi trascurandone altri che invece meritavano maggior attenzione. Il film si prefigge l’obiettivo di dare il giusto valore al lavoro dell’archeologo Basil Brown ma, alla fine dei conti, proprio lui risulta quello meno sviluppato. Nella seconda parte viene data maggior importanza spendendo tempo ad una storia d’amore che vede coinvolto il personaggio di Lily James. Questa insieme ad altre sottotrame aggiungono poco alla storia in termini di reale utilità ma risultano più utili per allungare e appesantire la trama. Ne risulta cosi un film che non si addentra davvero nella sua parte più interessante rendendo meno incisiva quella più sensibile ed emotiva che avrebbe meritato più spazio.  

 

Andrea Arcuri