Little Story Telling – 24 gennaio 1962: Le tourbillon de la vie!

22 Gen, 2021

Little Story Telling – 24 gennaio 1962: Le tourbillon de la vie!

 

“On s’est connus, on s’est reconnus, on s’est perdus de vue, on s’est perdu de vue, on s’est retrouvés, on s’est rechauffés, puis on s’est séparés. Chacun pour soi est reparti, dans l’tourbillon de la vie”.

Ci sono scene di film indimenticabili, piccoli frammenti che restano e resteranno sempre nella memoria collettiva. Per gli amanti del cinema  non si può non ricordare la splendida Jeanne Moreau che intona il suo “Le tourbillon de la vie” accompagnata dalla chitarra di Albert nel film Jules et Jim del 1962,  targato François Truffaut.

E’ il 24 gennaio quando viene proiettato nelle sale dei cinema Parigini uno dei più significativi esperimenti della Nouvelle Vague. Un triangolo amoroso che prende spunto dal libro dello scrittore francese Henry-Pierre Roché, causalmente scovato da Truffaut in una piccola libreria.

Una donna, Jeanne Moreau nel film Catherine, bella, complessa, emblematica, ipocondriaca, indipendente ed indomabile che nella Parigi di inizi 900′ è contesa da due amici: Jules et Jim. Uno dei triangoli amorosi più famosi della storia del cinema che, nonostante il tragico epilogo, rappresenta il sentimento umano sviscerato fino alle forme più estreme, sopra ogni limite, senza freni ma soprattutto con la consapevolezza di averlo vissuto a pieni polmoni, con ogni singola parte del corpo e dell’anima, fino “all’ultimo respiro”, per citare un altro celebre film della Nouvelle Vague. 

Una novità cinematografica non da poco, con scene girate all’esterno – celebre è la corsa dei tre inseparabili amici con Jeanne Moreau travestita da uomo. D’altra parte gli intenti della Nouvelle Vague sono stati proprio questi, fin dagli esordi nei Cahiers du cinéma degli anni 50′ di Chabrol, Godard, Rohmer, Rivette e Astruc, considerati fondamentali figure di riferimento nel cinema contemporaneo. Anche se la Nouvelle Vague è stata solo una breve stagione ha avuto il merito di aver saputo catturare la realtà nella sua immediatezza e nell’aver usato la cinepresa per fermare la realtà di tutti i giorni, per catturare piccoli pezzetti di quotidianità ed  arricchirli con la bellezza di un linguaggio semplice ma completo, unito all’intento di creare comunque un cinema di qualità. E sono proprio le sfumature della vita quelle che i tre amici, Jules, Jim e Catherine ci fanno rivivere attraverso la pellicola del grande maestro Truffaut.

Ricordare ad anni di distanza Jules et Jim non significa solo ricordare un epoca ma ricordare il cinema impegnato, quello che declina le sfumature dei sentimenti, degli attimi di assoluta e indimenticabile follia, che omaggia la vita in ogni sua forma abbracciandola anche dentro il suo “tourbillon” (vortice) per ricordare e ricordarci che forse, solo dopo aver vissuto intensamente, potremo ritrovarci nuovamente a dare un senso al nostro cammino.

 

Giovanna “Amnesia” Leonardis per Global Story Telling