“Fate :The Winx Saga” Stagione 1 – Recensione in Anteprima. Disponibile su Netflix dal 22 Gennaio 2021

19 Gen, 2021

“Fate : The Winx Saga” Stagione 1 – Recensione in Anteprima.

Disponibile su Netflix dal 22 Gennaio 2021

Bisogna partire dalla fondamentale informazione che questa serie di Netflix seppur creata da Iginio Straffi e basata sui personaggi del cartone animato ha evidenti differenze col materiale di partenza. Nel gruppo delle ragazze manca Tecna, Flora è diventata Terra, Musa non è più la fata della musica ma delle emozioni, Stella ha altre differenze e nel gruppo degli specialisti troviamo un nuovo membro, Dane creato appositamente per la serie live-action. Le differenze non finiscono qui e la più importante è il fatto che la serie “Fate: The Winx Saga” è destinato ad un pubblico di giovani adulti e non più a dei bambini. Infatti le nostre fate adolescenti vivono in un mondo molto simile al nostro per vari aspetti come il fatto che sono social addicted, fanno storie su instagram, bevono, fumano e fanno sesso.

I personaggi fanno continui riferimenti alla cultura pop, tra discorsi su Harry Potter, ascoltano Dua Lipa e fanno paragoni con Trilli di Peter Pan. Assolutamente è fuori da ogni dubbio la sua capacità di trasmettere cosa significhi essere adolescenti in tutte le sue particolari sfaccettature, anche le più “estreme”. Il fatto che l’ambientazione sia un college per fate non è un ostacolo perché la componente fantasy qui è un complemento e non il punto centrale e per alcuni versi neanche quello più interessante. Risulta piacevole per una volta vedere personaggi particolarmente imperfetti: Bloom è immatura e impulsiva, Terra è logorroica e insicura e Musa fa la dura per nascondere le proprie fragilità, tanto per citare alcuni esempi. In definitiva prima di essere fate le ragazze sono giovani donne che devono crescere e questo permette di trovarsi davanti una serie adolescenziale ma non infantile cosa che, bisogna ammeterlo erano i cartoni animati. 

Nella serie Netflix fantasy & realtà vanno avanti sostanzialmente di pari passo. Le ragazze hanno i loro tipici problemi quali, ad esempio liti tra loro e con i genitori, crisi di coscienza e insicurezze e vengono messe in scena valori quali lealtà e gelosia, amicizia e tradimento, amore e odio e risultano tutti perfettamente mescolati e bilanciati tra loro. Nonostante questo anche gli stessi young-adult di oggi potrebbero non sentirsi molto attratti da questa serie perché il titolo e l’ispirazione di partenza sarà automaticamente associata a qualcosa di infantile. Speriamo che la maggiorparte possa andare al di là dei pregiudizi sia per un nuovo possibile pubblico e sia per quanto riguarda i fan più accaniti superando evidenti differenze con la serie “The Winx Club”.

La serie per fortuna non è solo storie di adolescenti nei loro intrighi e litigi. In particolare negli ultimi due episodi, quando ormai i personaggi sono stati ampiamente raccontati e conosciamo le loro caratteristiche, c’è una tendenza a concentrarsi meno sulle loro storie (e trasgressioni) e più sulla parte action e i vari pericoli esterni. Sia chiaro, stiamo sempre parlando di un tipo di azione simile alla serie “The Vampire Diaries” e infatti uno dei creatori è tra gli sceneggiatori di questa serie. Un giusto espediente per dare maggior movimento alla trama, creare un diverso interesse nel finale di stagione, intensificare i pericoli e concludere il tutto col botto e con la promessa di nuove stagioni.

La differenza rispetto a ciò che conosciamo è il suo punto forte ma certo anche la fonte di insoddisfazione tra i fedelissimi e quindi per certi aspetti il suo limite. Al di la di riuscire ad accettare tali differenze o meno non bisogna sottovalutare la voglia di portare maggior profondità e varietà di intenti. Ad esempio non è un caso che ad un certo punto i poteri di Bloom si manifestano quando lei prova sentimenti negativi come la rabbia e l’ira oppure il fatto che i personaggi non sono così standard da dividere tra buoni o cattivi. Forse per una volta, in una serie che si pone l’obiettivo di farci vedere il mondo degli adolescenti in tutte le sue difficoltà e realtà sarebbe servito maggior diversità tra i personaggi. Aver eliminato un personaggio ispanico e orientale, presenti nel cartone animato, è stato un passo indietro in relazione ai presupposti che la serie vuole proporre al pubblico.

In defintiva se si riesce ad andare al di là dei limiti (e pretese) legate a dover per forza rimanere fedele al materiale di partenza si potrà apprezzare al meglio “Fate: The Winx Saga”. Questaa serie Netflix riesce a portare avanti ottimi spunti narrativi e di discussione ma anche a incantare a livello estetico, divertire e intrattenere al meglio lasciandosi guardare con diversi spunti d’interesse.

Andrea Arcuri