Little Story Telling – 11 gennaio 1999: Ciao Fabrizio!

9 Gen, 2021

Little Story Telling – 11 gennaio 1999: Ciao Fabrizio!

“Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria col suo marchio speciale di speciale disperazione”c’ è sempre un momento in cui superando la paura della morte si diventa immortali!

E’ immortale, oggi, lo è per noi Fabrizio De Andrè, di cui l’11 gennaio ne ricordiamo l’anniversario della morte.

Arrogante, ironico, dalla penna pungente e soppesata, senza mai cedere alle leggi del conformismo, dissacrante quanto basta e amante della libertà. Ci piace ricordare così uno dei più grandi cantautori della musica italiana.

Ribelle nel cuore e nell’anima ha fatto della musica il linguaggio più bello per comunicare con il mondo, mescolando l’arte del verso poetico con la bellezza della parola, sua grande compagna. Influenzato dalla scuola di Bob Dylan e Leonard Cohen ma anche dalla pratica degli “chansonnier” francesi, come Brassens, è stato uno dei primi a trasformare la canzone italiana in qualcosa di impegnativo, culturalmente elevato, principe di una letteratura d’altri tempi: dalle ballate medievali, ai canti pastorali; un Cecco Angiolieri dei tempi moderni che prova a scrivere come Baudeaire.

Ma se Fabrizio è stato in grado di regalarci tutto questo vale la pena di ricordare i suoi più grandi successi:

Bocca di Rosa (1967), La canzone dell’amore perduto (1966), Via del Campo (1967), Il testamento di Tito (1970) e tanti altri fino ad arrivare agli inediti lasciati qualche anno prima della sua morte.

Recentemente ho scoperto "Smisurata Preghiera", un brivido puro di incontrollata poesia datato 1996 e sono ritornata con la mente a quell’11 gennaio 1999 quando la notizia della morte di Fabrizio iniziava a diffondersi; da quel brutto male che lo affliggeva – ucciso da un tumore a soli 59 anni – Fabrizio non si è mai ripreso. Ha lasciato la sua Genova, città natale, immersa in un triste volto di lacrime e tutti i suoi fans increduli dinnanzi al fatto che uno dei poeti contemporanei più interessanti degli ultimi decenni era scomparso. Oggi, a distanza di ventidue anni, preferisco ricordarlo così, attraverso le parole di Fernanda Pivano “C’era una volta un bambino bellissimo. Era biondo. Gli piaceva guardare il mare e sognare, guardare le nuvole e sognare, guardare le bambine e sognare.
[…]”(F. Pivano cit. in www. fabriziodeandrè.it)

Ciao Fabrizio!

Giovanna “Amnesia” Leonardis per Global Story Telling