LUNA DI MIELE Di Eshkol Nevo. Romanzo a puntate. Capitolo 14

1 Gen, 2021

LUNA DI MIELE Di Eshkol Nevo. Romanzo a puntate. Capitolo 14

                                                                        

Chiamiamolo pure “esperimento” questo perché “Luna di miele” è sì un romanzo vero e proprio diviso in capitoli ma con la particolarità che ogni capitolo, in totale 15, viene pubblicato una volta alla settimana sul famoso settimanale Vanity Fair. Ogni capitolo quindi verrà recensito per 15 settimane, una volta alla settimana, con tanto di voto per ciascuno, la cui media determinerà il mio voto finale. Una recensione parziale in cui ogni capitolo che leggo può ribaltare le impressioni ma anche i fatti che ho riportato nella recensione precedente.                                                                                                                                                                    

CAPITOLO 14

«A volte avevo la sensazione che Maya fosse una disgraziata. Perduta. Bisognosa. Altre, che fosse la femme fatale di La Paz. Che avesse sceneggiato tutto, o quasi tutto. In anticipo.»

Le domande che mi ero posta io alla fine del tredicesimo capitolo se le pone anche Omri, rileggendo tutta la sua testimonianza che l’avvocato gli ha chiesto di mettere per iscritto. Fortunatamente sono riusciti a trovare Paolo, l’italiano con cui aveva fatto amicizia sulla via del ritorno dalla “strada della morte”. Su Paolo potrei aprire una lunga parentesi riguardo alla sua storia familiare ma non lo farò, leggete il quattordicesimo capitolo però (e tutti quelli precedenti).

Nonostante la sua presa di coscienza, cosa deciderà di fare Omri? Deve sforzarsi di usare la testa e ignorare la forte attrazione che prova per Maya – l’autore usa ben altra espressione, lo devo dire – per fare la scelta giusta. Deve pensare a sua figlia, alla sua vita che aveva appena ritrovato anche grazie a Maya ma che non vuole riperdere per colpa sua. Eppure non sembra essere così deciso… E’ questo alla fine che ci piace.

Eshkol Nevo ogni tanto mi sorprende: è duro, un po’ sporco, parla proprio come un trentenne che si trova in una brutta situazione ma che non riesce a smettere di pensare all’oggetto del suo desiderio. E poi l’aneddoto sulla famiglia di Paolo? Tarantiniano direi. Utile? Forse. Verosimile? Non direi.

Omri è umano, sensibile e soprattutto è un ragazzo di 30 e qualcosa anni. Siamo arrivati quasi alla fine, le prese di coscienza non sono tutto, o forse sì.

Voto finale del quattordicesimo capitolo: 7

ESHKOL NEVO -Gerusalemme 1971- Laureato in Psicologia a Tel Aviv, allievo di Amos Oz, insegna scrittura creativa nella scuola da lui fondata. Tra i suoi romanzi più amati dai lettori italiani: «Nostalgia», «La simmetria dei desideri» e Tre piani (quest’ultimo sarà presto un film per la regia di Nanni Moretti). Tra gli altri romanzi dell’autore, si ricordano «Neuland» e «Soli e perduti». Sempre per Neri Pozza ha appena pubblicato «L’ultima intervista». La sua traduttrice dall’ebraico è Raffaella Scardi

 

Francesca Vivalda per GlobalStoryTelling