“The Undoing – Le Verità Non Dette” – Recensione in Anteprima. Disponibile su Sky dal 8 Gennaio 2021

31 Dic, 2020

“The Undoing – Le Verità Non Dette” – Recensione in Anteprima. 

Disponibile su Sky dal 8 Gennaio 2021

Grace Fraser (Nicole Kidman) conduce una vita praticamente perfetta a Manhattan. Psicoterapeuta affermata, abita in una bella casa e ha una splendida famiglia composta dal marito Jonathan (Hugh Grant), acclamato e stimato oncologo pediatrico, e Henry (Noah Jupe), il figlio dodicenne che frequenta una scuola privata d’élite nell’Upper East Side. Ma all’improvviso un abisso si apre nella vita della donna: una morte violenta, un marito che scompare nel nulla. Messa di fronte a una catena di terribili rivelazioni, Grace capisce che potrebbe non conoscere affatto il marito. Lei, che solitamente consiglia alle donne di ascoltare l’istinto anche quando dice cose che non si vogliono sentire, si rende conto che potrebbe non aver dato ascolto ai suoi stessi consigli. Ora deve smantellare una vita e crearne un’altra per se stessa e suo figlio.

La regista Susanne Bier dona a questa mini-serie di sei puntate una direzione molto tesa e serrata. I colpi di scena si susseguono non solo nei finali di ogni puntata (tipico espediente per continuare a seguirla) ma anche all’interno di ognuno di loro. Tutto è sorretto principalmente dalla straordinaria performance di Nicole Kidman che rimane sullo schermo quasi per tutto il tempo. Hugh Grant mette in scena un personaggio particolarmente ambiguo che ci farà sospettare di lui fino alla fine. 

Quello  che però sbaglia “The Undoing” è nella sua prevedibilità e a volte poca credibilità di alcuni passaggi e situazioni soprattutto nel suo avviarsi alla conclusione. Inoltre gira un pò troppo intorno a certe situazioni, personaggi che si ripetono e discorsi ridondanti che porta rallentare un po’ troppo il suo ritmo.

Si nota un cambio di stile dopo il quarto episodio. Fino a questo punto il thriller risulta piacevole anche legato ad un sottile analisi della società che la serie porta avanti ma poi qualcosa cambia come se per arrivare ad un finale (per certi versi deludente) debba aggiustare a favor di critica e seguendo alcuni standard classici. Tutta la tensione si dissolve un pò troppo in qualcosa che forse non è all’altezza del l’intricata trama che viene costruita cosi minuziosamente nelle puntate precedenti. Se tutto viene costruito cosi bene alla fine non risulta molto chiaro come l’omicidio fosse stato progettato e lo spettatore viene lasciato a indovinare e dedurre troppo sul metodo e sulle motivazioni per crederci.

Andrea Arcuri