“Lupin” – Recensione in Anteprima. Disponibile su Netflix dal 8 Gennaio 2021

29 Dic, 2020

“Lupin” – Recensione in Anteprima.

Disponibile su Netflix dal 8 Gennaio 2021

Questa nuova serie Netflix ha come protagonista Omar Sy ed è ispirata all’opera dello scrittore Maurice Leblanc e ambientata a Parigi. Il mito di Arsène Lupin rivive in questa nuova veste e con uno stile tutto nuovo.

Prima di proseguire bisogna dimenticarsi totalmente il famoso cartone animato quindi niente Zaza, Fujiko, Goemon o Jigen…giusto per essere chiari. 

La serie è composta da cinque puntate ma sappiamo già che sono una prima parte di un racconto più lungo e intricato. La regia delle prime tre puntate è di Louis Leterrier che aveva già raccontato di ladri & trucchi vari in “Now You See Me” e le successive sono sotto la direzione di Marcela Said che arriva dalla serie “Narcos Mexico”. L’approccio per entrambi è molto diverso. Sebbene Leterrier sia un regista molto frenetico ma elegante qui si trattiene molto e decide di raccontare una storia con pochi twist o imprese legate alla destrezza. Questa versione di Lupin non parlo (solo) di un furto ma di una vera e propria indagine da parte di Assene Diop (Omar Sy) per capire chi è il resposnsabile della morte del padre. 

Il titolo e l’origine letterario da cui prende spunto può essere un fardello pesante per questa serie che rischia di non essere accettata per quello che è realmente. Dietro a tutto c’è certamentew una rapina di un oggetto molto prezioso (un collier di diamanti al Museo Louvre) ma questo è solo lo spunto narrativo perchè dietro a tutto c’è una storia ben più intricata e variegata. Assene Diop di capire cosa è successo al padre e come sia coinvolto con la famiglia proprietaria di questo oggetto cosi prezioso. La serie si muove agilmente tra intrighi, mezze verità, personaggi che si rincorrono e indizi sparsi su diversi fronti e piani. 

Tiene bene per tutti i suoi cinque episodi regalando al pubblico sempre piccoli e grandi indizi che andranno a comporre un puzzle sempre più grande. La caratteristica di questa serie è anche la sua sobrietà; non esagera mai in situazioni troppo artificiose o esagerate ( a differenza di “Now You See Me” proprio dello stesso Leterrier) non cerca di impressionare con chissà quali raggiri al limite della credibilità e anche a livello registico rimane sempre nel campo della semplicità. In un mondo in cui si cerca sempre di avere un tratto caratteristico roboante e pomposo questo suo stile è un pregio come può certo essere un suo limite perché rischia di farsi sopraffare da altre serie più esagerate.  

Tutto è nelle mani (e nei telecomandi) del pubblico. Se avrete voglia di seguire le gesta di questo nuovo Lupin senza sentirvi legati a preconcetti allora sarete trasportati in un mondo nuovo fatto di intrighi incastrati in maniera precisa e che vi terranno ben saldi alla poltrona. 

Andrea Arcuri