Daniel Dante e la Compagnia del Lumen Magico – Silvio Coppola. Recensione

1 Dic, 2020

Daniel Dante e la Compagnia del Lumen Magico – Silvio Coppola. Recensione

L’editoria per ragazzi è un ‘mare magnum’ di titoli nei quali non è facile districarsi. Ogni età rappresenta un universo a sé stante: quello che piace a 10 anni, a 11, dallo stesso utente, è considerato già sorpassato. Quindi, se è difficile scegliere cosa far leggere, è altrettanto complicato per chi scrive decidere a monte un preciso target di pubblico. Se proprio fossi costretto a dare un’etichetta a questo libro (cosa che non mi piace MAI fare), direi che è adatto a una fascia pre-young adult grazie ai suoi ‘ingredienti’. E in più, lo consiglierei come libro da approcciare per chi non ha troppa dimestichezza con la lettura. La vicenda è molto movimentata, non solo per il numero di personaggi, ma anche per una componente magica presente al suo interno. Non ultimo, il fatto che la trama è caratterizzata anche da viaggi nel tempo e dalla presenza di personalità riconosciute storicamente (Vivaldi, Casanova, per citarne solo due) che potrebbero in qualche modo suscitare la curiosità di chi man mano sfoglia le pagine.

Non suggerirei questo titolo a quei ragazzi che già hanno confidenza con lettura. Questi ultimi avranno sicuramente letto, apprezzandola o meno, la saga di Harry Potter e qui dentro potrebbero cogliere molti dettagli che richiamano spunti presenti in quei volumi: Daniel Dante è il ‘prescelto’ per essere il rappresentante delle forze del Bene; lo aiutano tre amici; contro Daniel agisce Natal Teid, rappresentante del Male… Del resto siamo in un ambito ‘fantasy’, per cui è giusto che siano ricorrenti certi ‘topoi’ del genere in questione.

A me personalmente non è dispiaciuto leggerlo, ma non sono stato coinvolto come invece mi è capitato affrontando le vicissitudini del maghetto. Senza voler essere didascalica, senza voler mettersi sul piedistallo, Rowling era stata capace di appassionare schiere di persone di tutte le età, creando un contesto a lunga gittata, che non si limitava ai singoli fatti raccontati.

Nella postfazione, l’autore promette di continuare le avventure di Daniel e dei suoi amici ma onestamente non sento la curiosità di ‘vedere come continua’, ‘vedere come va a finire’.

 

Enrico Redaelli per GlobalStorytelling