“Scott Pilgrim vs. the World – 10th Year Limited Edition” – Analisi di un Cult-Movie che continua a resistere nel tempo

4 Nov, 2020

“Scott Pilgrim vs. the World – 10th Year Limited Edition”

Analisi di un Cult-Movie che continua a resistere nel tempo

TRAMA (NON TANTO) SEMPLIFICATA :

Toronto. Scott (Michael Cera) è un 22enne che suona in un gruppo rock alternativo chiamato Sex Bob-ombs (il nome si riferisce all’uscita di Super Mario Brothers). Gli altri componenti sono Kim (Alison Pill), la ex-fidanzata di Scott, il cui personaggio è un mix perfetto tra cinica monotonia e pessimismo disarmante oltre a Stephen Stills (Mark Webber) e Young Neil (Johnny Simmons). Questi tre, insieme al coinquilino gay di Scott, Wallace (Kieran Culkin, il fratello di Macaulay) sono i suoi unici amici. All’inizio del film, Scott incontra la liceale Knives Chau (Ellen Wong) che sembra pronta ad aiutare Scott a superare un brutto finale romantico di poco più di un anno fa ma subito dopo ecco arrivare Ramona Flowers (Mary Elizabeth Winstead), una misteriosa ragazza americana i cui capelli cambiano spesso colore.

Scott Pilgrim si è perdutamente innamorato di Ramona ma scopre che per conquistarla deve sconfiggere i suoi sette “malvagi ex” in perfetto stile videoludico. Questo crea una serie di sequenze completamente folli in cui Scott combatte con tutti, dal bollywoodiano Matthew Patel (Satya Babha) alla grande star del cinema Lucas Lee (Chris Evans) al bisex Roxy (Mae Whitman) e altri assurdi personaggi. Tutte le sequenze di combattimento (ma in verità anche il resto del film) sono fuori dal comune e meravigliosamente stravaganti in un perfetto mashup di stili e divagazioni, rimandi ai videogames e alla cultura pop apparentemente senza una logica. A complicare la situazione ci si mette anche l’ex di Scott, Envy Adams (Brie Larson) diventata una rock star e da poco tornata a Toronto con il suo nuovo fidanzato vegano Todd (Brandon Routh), anche lui ex di Ramona. Mentre la situazione procede si avvicina la battaglia finale con il più malvagio degli ex fidanzati di Ramona : Gideon Graves (Jason Schwartman).

PERSONAGGI ASSURDI E CAST PERFETTO :

Questi personaggi sono cartoni animati viventi con sequenze di combattimento che invariabilmente finiscono con le nemesi di Scott che esplodono rilasciando cosi una pioggia di monete da videogioco. Questo è solo un esempio di come il film racchiuda in sé una fortissima ironia totale sotto tutti gli aspetti che non vado a elencare cosi da lasciare il piacere di scoprirli. Probabilmente a causa del fascino volutamente disordinato e trasandato degli attori protagonisti non c’è alcun fascino hollywoodiano se non volutamente cool (ad esempio il personaggio di Chris Evans) come solo i videogames sanno fare.

Michael Cera è una presenza così stupida ma allo tempo e accattivante che è difficile non amarlo. Mary Elizabeth Winstead e Ellen Wong sono entrambi meravigliose come interesse amoroso di Scott ma in maniera totalmente differente. Gli onori della commedia femminile appartengono principalmente a Alison Pill nei panni di Kim e Anna Kendrick in quelli della sorella di Scott, Stacey. Molti attori di supporto nei ruoli degli amici di Scott hanno poche e fugaci battute e ogni volta che entrano in scena sono precisi e divertenti, alcune di queste per quanto il film sia veloce si perdono e allora via in una seconda o terza visione. I malvagi ex hanno ognuno una precisa e basilare caratterizzazione volutamente standard sintetizzabile in poche righe di spiegazione ma anche questo è una caratteristica presa dal mondo dei videogames.

DIFETTI…SENZA VERE MOTIVAZIONI :

Ci saranno senza dubbio molte persone che guardando questo film si diranno da soli “ma cosa diamine!!” e non importa quale sia la loro età. Coloro che sono cresciuti nell’era dei videogiochi e, sì questo è probabilmente in gran parte il pubblico sotto i 30 anni lo vedranno e accetteranno in maniera totale ad un livello più intrinseco rispetto a coloro che non hanno avuto il piacere di vivere un’infanzia piena di bit e console vecchio stile. Certo un film di genere ti costringe a guardare in faccia la realtà: il raggiungimento della mezza età.

Altri penseranno che il film abbia una forte mancanza di pretese ma questo non vuol dire che “Scott Pilgrim vs. the World” non sia privo di aspirazione. Il suo essere fresco, divertente, creativo e unico lo mette in una posizione di favore sia negli intenti che nella ottima messa in scena. Possiamo dire che è una vera lettera d’amore da parte di Edgar Wright verso tutti i geek, i solitari, i nerd che si sentono incompresi e a volte ridicolizzati. Solo attraverso gli occhi di questo regista capiamo come loro vivano in un mondo allegro e fatto di mille colori, sfaccettature, sentimenti forti e reali. Visto con quest’ottica e in aggiunta a tutta la sua strabordante estetica originale il film risulta essere del tutto originale, una tregua ottima e disintossicante da tantissimi altri uguali tra loro.

TECNICA E STILE FACILE DA CAPIRE :

A livello sonoro gli effetti non vengono solo sentiti ma vengono rappresentati sullo schermo, proprio come nella vecchia versione televisiva campfest della metà degli anni ’60 di Batman . Non solo le sequenze di combattimento ricevono una ricchezza di pows, bam e kaboom, tutto, dallo squillo dei cellulari alle porte che sbattono, è accompagnato da parole che fluttuano dentro e intorno agli attori.

Il film spinge lo spettatore continuamente in movimento richiedendo un’attenzione alta mentre i passaggi tra le scene sono un tripudio di immaginazione Edgar Wright fa un lavoro straordinario di tecnica mai abbozzata ma sempre ben contestuale alle scene e al sentimento che vuole suscitare nello spettatore. Il regista ripropone le sue caratteristiche peculiari in uno stile di regia già visto in “L’Alba dei Morti Dementi”, “Hot Fuzz” e successivamente ne “La Fine del Mondo”. Questa messa in scena ha un duplice intento/effetto; creare movimento continuo narrando una storia in maniera originale creando un proprio stile caratteristico e dare al film una duplice vita visto che ad una prima visione si rischia di non cogliere totalmente le mille sfaccettature e inquadrature che esso ci propone.

CONCLUSIONE DEFINITIVA E SENZA SBAVATURE :

Non è un caso che lo stile di questo regista venga preso da esempio, spesso si leggono recensioni di pellicole che tentato di prendere spunto da Edgar Wright ma che ahimè non ci riescono del tutto. Dopo un film del genere guardare la vostra adolescenza con occhi diversi, che siate ora 30enni vivrete un sentimento di nostalgia misto a tanta allegria e se sarete più giovani magari comprenderete meglio il fatto che ogni generazione è sopravvissuta e si è creata un suo mondo per andare avanti. Per tutti questi motivi e per altri ancora che possono essere legati ad una sensibilità e gusto personale “Scott Pilgrim vs.The World” è questo che si dice essere un film immortale ed è per questo che ancora a distanza di 10 anni sembra più attuale che mai.

Andrea Arcuri