Luigi Carrozzo. Un incubo lo ha proiettato verso il genere irrazionale dell’horror. “Il Pane dei Morti” della Dark Zone Edizioni è da non perdere

30 Ott, 2020

Luigi Carrozzo. Un incubo lo ha proiettato verso il genere irrazionale horror.

“Il Pane dei Morti” della Dark Zone Edizioni è da non perdere 

Luigi Carrozzo da anni lavora nel mondo dell’editoria collaborando con numerose redazioni e ricoprendo vari ruoli tra cui traduttore, ghost writer, editor, redattore. Un sogno lo ha spinto a raccontare del genere irrazionale con tanti spaventi e un’atmosfera rarefatta. Facciamoci raccontare come è nato “Il Pane dei Morti” e il suo incontro con la Dark Zone Edizioni .

“Piccola Odissea di un Erotomane e “Il Pane dei Morti”, direi un gran salto di genere? Come mai? 

Tra i due c’è una presa di coscienza molto personale. “Piccola Odissea di un Erotomane” è del 2013 e nasce da un’esperienza di collaborazione con una vecchia casa editrice. Una volta si facevano molti reading in bar e ad esempio a Book City, il pubblico si sentiva coinvolto e rideva molto con storie a sfondo sessuale, di stampo ironico e dall’unione di queste è nato appunto questo libro. Nel frattempo sono cambiate tante cose e per una sorta di franchezza verso me stesso sono molto cambiato. Per tanto tempo consideravo la narrativa fantastica come qualcosa che non mi apparteneva invece ad un certo punto ho capito che questo genere in realtà era nelle mie corde e ho cominciato a scrivere di storie fantastiche e in particolare di quello che viene chiamato “letteratura dell’irrazionale”. Così ho cominciato a leggere e scrivere di horror e in particolare di quella componente più concettuale e meno basata sui jumpscare per mia predisposizione personale. Nella narrativa si raccontano spesso di realtà che hanno componenti di finzione e più si azzarda in tal senso più per me c’è piacere nel narrare queste storie. Io personalmente cerco di spingere su queste atmosfere anche perché credo che il lettore in generale cerchi soprattutto di essere stupito e confortato. Quindi sentire da una parte una storia che racconta della tua quotidianità ben si accosta allo stupore di leggere di mondi nuovi e fantastici. Caratteristiche principali del mio ultimo libro.     

Raccontami quindi della nascita del romanzo “Il Pane dei Morti”. A livello tecnico che tipo di scrittore sei?   

Poco prima di Pasqua di alcuni anni fà ho fatto un sogno. Dalla porta di casa vedevo dei tentacoli legnosi che passavano dallo stipite della porta, l’attraversavano e cercavano di aprirla dall’interno prendendo la forma di una mano. Io arrivavo con una mazza, li colpivo e la mano si ritraeva; questa scena è esattamente l’inizio di “Il Pane dei Morti”. Poco dopo ho fatto un viaggio in treno e li ho immaginato come poteva andare avanti la storia cercando prima di tutto di combinare due elementi in particolare; l’irrazionale che irrompe in una componente razionale raffigurata nella storia di una famiglia dove però i vari componenti hanno un segreto che gli altri non conoscono. Si viene cosi a creare un intreccio di menzogne. Pian piano questi mondi collidono e si scontrano fino allo scontro finale. Da un punto di vista più tecnico nella stesura del romanzo si possono rivedere quelle che sono le mie passioni letterarie, ad esempio a me piace Corman McCarthy che scrive di atmosfere rarefatte e nebulose. Unito a questo stile io ci aggiungo il fatto che mi piace seguire i miei personaggi senza dare mai giudizi, cercando di spiegare il meno possibile e mostrando meglio l’anima della storia senza troppe esagerazioni.  

La tua carriera da scrittore è molto lunga e hai lavorato con varie case editrici. Come trovi il mercato dell’editoria cambiato sia dal punto di vista delle case editrici ma anche da parte del pubblico? 

Ho lavorato a stretto contatto con l’editoria per circa dieci anni. Devo dire che ho notato che sono cambiate moltissime cose; la prima che noto soprattutto da lettore è una cura redazione leggermente peggiorata perché c’è maggiore fretta noto che ‘è maggior fretta nel concludere e mettere sul mercato un libro. Considera che oggi la “vita di un libro” è molto più breve; lo vedi esposto nella vetrina di una libreria per circa un mese e poi diventa quasi già vecchio perché c’è una forte saturazione del mercato. Almeno questo avviene soprattutto nelle grandi case editrice, discorso differente nella piccola editoria dove si pubblica meno ma con maggior cura.
Alla fine sei approdato alla Dark Zone Edizioni. come mai e com’è il loro modo di lavorare?

Parlando ancora nella letteratura dell’irrazionale, bisogna notare che nel nostro paese si sentono molti nomi stranieri illustri ma poco gli Italiani che risultano essere parte di un mercato molto di nicchia. Io ho cercato una casa editrice valida a cui poteva interessare il mio libro e che poteva valorizzarlo al meglio e sono arrivato alla Dark Zone Edizioni. A mio parere in un periodo di crisi bisognerebbe vivere meglio il rapporto diretto con i propri lettori come ad esempio con le dirette facebook e in questo la Dark Zone Edizioni è all’avanguardia. Punta molto su questi fattori e sul futuro continuando a investire sul proprio catalogo valorizzando i propri libri e autori.   

Progetti futuri? Hai fatto altri incubi per spaventarci tutti?

Per ora non ho fatto altri sogni particolari ma considera che a me piace molto fantasticare e ho tantissimi appunti tra idee, storie e racconti. C’è da dire che stiamo vivendo un periodo particolare ma io cerco sempre di ritagliarmi un momento per me stesso scrivendo e coltivando la mia passione verso la scrittura. A tutto questo però bisogna dargli un senso e una forma ben precisa con tanto lavoro di dedizione e sviluppo e con la Dark Zone Edizioni ci sono alcune proposte al vaglio che stiamo portando avanti insieme. 

 

Un ringraziamento a Luigi Carrozzo per la disponibilità ma soprattutto per il suo cambio di genere letterario. Il genere irrazionale fantastico dell’horror ha un nuovo autore di spicco e siamo sicuri che, grazie alla Dark Zone Edizioni, arriveranno presto nuovi romanzi pronti per spaventarci.   

Andrea Arcuri