Spectrum disegna da quando era bambino e le sue storie sono vera passione…su carta. Fatevi conquistare da “Honey Venom” della DZ Edizioni

29 Ott, 2020

Spectrum disegna da quando era bambino e le sue storie sono vera passione…su carta. Fatevi conquistare dalla sua simpatia e professionalità con “Honey Venom” ! Un grande racconto a fumetti della DZ Editore.
Nicola Tini, in arte Spectrum disegna fumetti sin da quando ha memoria. Dopo varie esperienze adesso sta lavorando su “Honey Venom”, una saga gotica e d’avventura che unisce stregoneria e un grande amore. Facciamoci raccontare il suo percorso personale che lo ha portato a conoscere la Dark Zone Editore. 

Come è nata la tua passione per il disegno, i fumetti e tutto questo magnifico mondo? 
 
Disegno da quando ero bambino e mi piaceva condividere le mie opere con gli amici ma non pensavo di farne un lavoro perché per me disegnare è prima di tutto una valvola di sfogo e un modo per divertirmi. Verso i 16 anni avevo la possibilità di fare una scuola di fumetto ma avevo paura di costrizioni e ho continuato per la mia strada in solitaria. Considera che in Italia puoi prendere due strade: lavorare per una casa editrice e continuare a disegnare qualcosa che però non hai creato tu oppure se sei un fuoriclasse ti capita di inventare qualcosa che spopola e ha grande successo. Io mi volevo divertire ed essere libero e all’inizio non volevo pubblicare le mie opere. Grazie ad alcuni fattori personali e tramite un amico scrittore, ho partecipato ad una fiera e cosi ho conosciuto un editore. Da quel momento sono partito a farne un mestiere.
 
Hai uno stile che ti contraddistingue, da dove nasce? e come si è sviluppato in “Honey Venom”?
 
Quando ero ragazzo entravo nelle edicole e vedevo tanti fumetti con copertine bellissime ma erano vietate ai minori. Ricordo personaggi come Zora la Vampira e Lucifera, tutte storie con protagoniste donne cattivissime e molto emancipate ma non potevo comprarli perché ero troppo piccolo. Dal 2010 ho deciso di iniziare “Honey Venom” anche perché vedevo che questo genere era un po scomparso e allora ho deciso di farne uno io riproponendo questo schema di anti-eroine ma modernizzando. Lo stile estetico è segnato dal fatto che sono un narratore che disegna e non un disegnatore vero e proprio ed é legato anche al mio passato. Considera che io ho visto i primi cartoni animati giapponesi arrivati in Italia dove c’erano personaggi che morivano, soffrivano e piangevano e trattavano temi profondi quali l’amicizia e l’amore. I miei disegni quindi hanno una matrice che deriva dal manga giapponese e dagli autori più importanti ma sono derivati anche un po dall’Italia prendendo spunti da autori come Magnus e Jacovitti.
 
Che tipo di disegnatore sei, istintivo o programmi tutto ? In generale com’è il tuo lavoro creativo? 
 
Inizio dalla storia, mi vengono in mente immagini e dialoghi. Nella mia mente li raffiguro con delle sequenze che si muovono come fossero in un film. Se alcune caratteristiche rimangono invariate per alcuni giorni allora scrivo tutto e ci elaboro una sceneggiatura che è un pò vaga perché può cambiare. Disegno tutto su carta facendo le tavole a matita cioè prendo un foglio, faccio la squadratura e inizio a creare le vignette in sequenza con sfondi e personaggi, dialoghi e disegni. Quando ho creato tutta la storia vado di inchiostro con liner, pennarelli e pennelli facendo prima di tutto i contorni e i neri. Successivamente passo allo scanner e su pc metto i vari retini tipo i toni di grigi per sfumature e ombre. Sto imparando a fare il più possibile in digitale che aiuta molto a snellire il lavoro anche se fare tutto a mano é bellissimo ma davvero molto faticoso. Lo faccio anche per un discorso di errori; pensa che se in una tavola fai un errore rischi di doverla rifare totalmente oppure cerchi di risolvere la situazione in maniera ingegnosa. Considera che realizzare un fumetto è un lavoro molto ripetitivo dove devi disegnare spesso le stesse cose e quindi riuscire a snellire tutto quanto non sarebbe male.
 
Come hai conosciuto la Dark Zone Edizioni ?
 
Quando sono andato la prima volta in fiera con il mio amico scrittore ho conosciuto la Dark Zone Edizioni e in particolare Francesca Pace, la nostra mamma dark. Lei era scettica nei confronti del mio fumetto perchè pensava fosse molto stereotipato a livello estetico e narrativo anche perché la protagonista è gay e quindi c’è il rischio di riproporre i soliti cliché. Nonostante questo Francesca prese un mio volume e il giorno dopo mi contattò dicendo che il mio fumetto era molto bello, assolutamente non pornografico e l’aveva addirittura commossa. Ha deciso di pubblicarlo ripartendo dall’inizio con parti inedite. Inoltre da un paio di anni è stata avviata la DZ Comics, sezione dedicata alle pubblicazioni di fumetti e io ne sono il direttore editoriale. Davvero una parte interessante della Dark Zone Edizioni che comprende tantissimi autori con stili molto differenti tra loro. 
 
Ringraziamo Spectrum per la sua disponibilità e la sua enorme passione che mette nel creare mondi magnifici e personaggi straordinari. Speriamo che il suo percorso professionale continui al meglio e non vediamo l’ora di leggere e ammirare nuove storie. 
 

Andrea Arcuri