Barbara Parodi, scrittrice con tantissime personalità. Scopriamole tutte con un occhio di riguardo per “Segui le Mosche” della Dark Zone Editore.

29 Ott, 2020

Barbara Parodi, scrittrice con tantissime personalità.

Scopriamole tutte con un occhio di riguardo per “Segui le Mosche” della DZ Editore. 

 
Barbara Parodi ama la letteratura e in particolare il genere horror. Il suo romanzo “Segui le Mosche” ha avuto una doppia vita visto che è stato pubblicato in self publishing e successivamente dalla Dark Zone Editore continuando il suo percorso in solitaria con altre pubblicazioni anche di stampo ironico. Facciamoci raccontare da lei direttamente come riesce a far convivere le sue tante sfaccettature e da dove nasce la sua passione. 
 
Perché sei diventata scrittrice? 
 
Per un’esigenza del tutto personale, dovevo esorcizzare le mie paure più profonde. Avevo bisogno di metterle nero su bianca e quindi di buttarle fuori in qualche modo. Sono nati cosi i tre personaggi protagonisti del romanzo “Segui le Mosche”; Sophie è il mio sentirsi spaventata e bloccata davanti alla vita, Pete il mio timore della morte ma anche accettarla e infine Paul era il mio essere impulsiva e non riflettere mai. Possiamo dire che ho un sovraffollamento di personalità perché vivo molto di emozioni. Mi piace vivere tanto di paura ma voglio anche riderci sopra con ironia per questo ho pubblicato in autonomia “Le Donne. istruzioni per l’uso: Manuale ironico sull’universo femminile”. Horror & commedia sono quindi due facce di me che convivono. Bisogna dire che la parte dark è più complicata ma soprattutto più profonda e radicata anche perché nata da quando ero piccola. A tutto questo aggiungiamoci il fatto che ho iniziato a scrivere per una mia personale predisposizione alla scrittura legata al mio passato.     
 
Parlaci quindi da dove tutto è iniziato. A cosa dobbiamo questa tua indole per lo spavento e la scrittura?
 
Io penso che tutti quanti ricerchiamo l’adrenalina e ognuno lo fa a proprio modo, Io ad esempio l’ho sempre fatto tra le pagine di un libro. Vedevo “It” di Stephen King sul comodino di mia madre e mi attirava tantissimo a partire dalla copertina, volevo leggerlo ma ero piccola e non potevo. Ci sono riuscita solo da adolescente e ne sono rimasta affascinata e totalmente conquistata. Inoltre ho ben chiaro quello che forse è il mio primo ricordo nella scrittura: dovevo realizzare un tema in forma di diario per un compito in seconda media, alla fine ne è venuto fuori un racconto horror.     
 
Parlando in particolare di  questo genere che tanto ami. Cosa ti ispira e come riesci a prendere storie di paura e trasformarle in racconti avvincenti?
 
La prima cosa che faccio è cercare di ispirarmi alla gente o tipologie di persone che conosco, ci aggiungo un qualcosa di “non reale” perchè a me piace il soprannaturale e metto il tutto in un contesto molto realistico. Penso prima di tutto a qualcosa che fa paura a me e gli creo un contesto. Io prediligo lo scenario del tipico paesino perchè mi piace trattare delle comunità cittadine, pian piano poi vado a creare intorno i vari personaggi. Mi piace pensare di essere molto ordinata e in teoria ho tutto ben pianifico in testa ma mentre scrivo faccio tutt’altro, il mio ordine diventa disordine perché in alcuni particolari e passaggi vado più a stimento seguendo l’ispirazione. 
 
Quindi ti piace spaventare te stessa e gli altri….oltre alle tue paure cosa ti attira di questo mondo?
 
Il mio voler suscitare paura passa da quei mostri che non si riescono a vedere fino in fondo e mi piace l’idea di spaventare in modo tale che il lettore non si senta mai al sicuro al 100% leggendo le mie storie. Adoro tantissimo i racconti di Lovecraft perché i suoi personaggi, nel corso delle storie hanno solo due alternative: muoiono oppure ne escono pazzi e radicalmente cambiati. Una volta che entri nel vortice di racconti di questo tipo le opzioni sono poche e non molto positive. Certo il lettore può fermarsi nella lettura magari chiudendo il libro quando la paura diventa insostenibile ma c’è sempre l’interesse nel vedere come procede e finisce la storia. 
 
Raccontami della doppia vita di “Segui le Mosche”? 
 
Prima è stato pubblicato in self publishing perché ho voluto fare una precisa scelta mettendo me stessa in gioco sempre per esigenze personali nel confrontarmi con le mie paure e, sempre in autonomia, avevo pubblicato una serie di racconti dal titolo “Spegni le Luci”. Poi ho conosciuto la Dark Zone Editore e in particolare ho incontrato Francesca Pace, la nostra “mamma dark” che ha fatto una grande scommessa volendo editare nuovamente “Segui le Mosche” nonostante l’avessi già fatto. Mi sono sentita accolta in una vera famiglia e mi piace il loro modo di lavorare perché hanno un forte senso di umanità verso i loro scrittori. Se hai un problema o delle esigenze non ti lasciano mai da sola, ti aiutano e cercano di spronarti a dare il meglio di te.   
 
Progetti per Halloween con la Dark Zone Editore e in particolare tuoi prossimi lavori?
 
In questo periodo la Dark Zone Editore sta facendo degli sconti online e il mio libro “Segui le Mosche” è compreso in tale promozione, inoltre dovrei fare delle dirette facebook e consiglio di seguirmi tramite i social. Io in particolare ho tantissime progetti sia di racconti divertenti ma soprattutto horror e posso anticipare che sto creando una storia ambientata in Italia perchè vorrei portare la paura nella pianura padana. Ho molti altri spunti anche perché le mie paure sono molte e sicuramente voglio metterle in altri racconti ma ancora non so bene cosa uscirà e quando.
 
Un ringraziamento a Barbara Parodi per la sua professionalità e disponibilità nel farci conoscere…tutte le sue anime. Un augurio sincero nella speranza di leggere presto suoi racconti anche se andremo incontro a brividi e spaventi.  
 
Andrea Arcuri