LUNA DI MIELE Di Eshkol Nevo. Romanzo a puntate. Capitolo 2

9 Ott, 2020

LUNA DI MIELE

 

Di Eshkol Nevo

Romanzo a puntate per la rivista Vanity Fair                                                                            

 

Chiamiamolo pure “esperimento” questo perché “Luna di miele” è sì un romanzo vero e proprio diviso in capitoli ma con la particolarità che ogni capitolo, in totale 15, viene pubblicato una volta alla settimana sul famoso settimanale Vanity Fair. Ogni capitolo quindi verrà recensito per 15 settimane, una volta alla settimana, con tanto di voto per ciascuno, la cui media determinerà il mio voto finale. Una recensione parziale in cui ogni capitolo che leggo può ribaltare le impressioni ma anche i fatti che ho riportato nella recensione precedente.                                                                                                                                                                    

 

 

CAPITOLO 2

 

Finché non si racconta una cosa, è come se non sia successa. Ti puoi dire che è tutto nella tua fantasia.”                                                              

 

È il 17 Febbraio il giorno in cui Omri si presenta a casa di  Ronen Amir, appena morto a causa di un incidente in bicicletta a La Paz, in Bolivia, durante la sua luna di miele. Omri è lì per porgere le sue condoglianze a Maya, la vedova con la quale proprio a La Paz c’è stato un bacio. Eh sì, un bacio dato ad un uomo che non è tuo marito in viaggio di nozze. Perchè? Che sia per caso collegato con la morte di Ronen?                                                                            

Omri viene congedato da Maya con un bigliettino in cui lei gli chiede di incontrarsi poco lontano in un posto più riservato e tranquillo. Percorrono un sentiero semi nascosto per giungere ad un grande masso piatto circondato da alcuni alberi. Maya ha baciato Omri durante il suo viaggio di nozze, è vero, ma non sa nulla di lui e vuole sapere…Il ragazzo è un musicista, tamburi e batteria, ed ecco che si conferma l’immagine del protagonista che mi ero fatta. Non solo suona ma insegna nelle scuole ai ragazzini perché, e non potrei essere più d’accordo, “hanno un deficit di relazione , più che un deficit di attenzione”. Solo per la descrizione che dà il protagonista sulle mancanze della gioventù di oggi questo secondo capitolo merita la lettura e probabilmente anche gli altri 13. Una conversazione quasi faticosa, imbarazzata, tipica di due giovani che si piacciono, diventa subito inquietante dalla frase di Maya “Non è stato un vero incidente” buttata lì, come una bottiglia di vetro lanciata sull’asfalto.   Quello che Maya sta per raccontare “non è per niente stupendo”, parole sue. Noi ancora non sappiamo cosa sia e dovremo aspettare il terzo, o il quarto o forse il quinto capitolo per saperlo. Intanto vi posso dire che il fascino di Omri aumenta, quello di Maya, almeno per me, diminuisce. Eshkol Nevo comunque sa tenere sulla corda il lettore e il fatto che sia necessario aspettare una settimana per sapere come procede la storia  rende tutto più avvincente… un po’ come guardare una serie di Netflix senza fare “binge watching”.

 

Voto finale del secondo capito: 7

 

ESHKOL NEVO -Gerusalemme 1971- Laureato in Psicologia a Tel Aviv, allievo di Amos Oz, insegna scrittura creativa nella scuola da lui fondata. Tra i suoi romanzi più amati dai lettori italiani: «Nostalgia», «La simmetria dei desideri» e Tre piani (quest’ultimo sarà presto un film per la regia di Nanni Moretti). Tra gli altri romanzi dell’autore, si ricordano «Neuland» e «Soli e perduti». Sempre per Neri Pozza ha appena pubblicato «L’ultima intervista». La sua traduttrice dall’ebraico è Raffaella Scardi


Francesca Vivalda