“Waiting for the Barbarian” – Recensione in Anteprima. Al cinema dal 24 Settembre 2020

20 Set, 2020

“Waiting for the Barbarian” – Recensione in Anteprima.

Al cinema dal 24 Settembre 2020

 

Ciro Guerra è uno di quei registi da tenere d’occhio. Nel 2015 ha diretto “Embrace of the Serpent”, primo film colombiano della storia ad essere candidato agli Oscar come Miglior Film Straniero e ora finalmente al suo primo film in lingua Inglese e pronto a conquistare i mercati internazionali. Il film è basato sul pluripremiato romanzo “Aspettando i Barbari” dell’autore Premio Nobel J. M. Coetzee, che ne firma anche la sceneggiatura, si racconta la storia della crisi di coscienza di un Magistrato che si ribella al regime. Il cast è composto da Mark Rylance, Johnny Depp e Robert Pattinson affiancati da Gana Bayarsaikhan e Greta Scacchi.

Forte nelle sue intenzioni e dal grande respiro epico non tanto per questioni di effetti speciali o grosso budget messo in campo ma per un respiro ampio d’avventura in territori ostili da film d’un tempo in widescreen. La sceneggiatura di JM Coetzee non è cosi fedele al romanzo ma il messaggio di fondo rimane intatto. Il problema è che sia per esigenze cinematografiche sia per arrivare ad un pubblico abituato a vedersi esplicitare tutto, il film è pieno di tematiche troppo facili e conclusioni troppo chiare.

Nessun dubbio che i temi affrontati siano importanti. L’invasione da parte degli estranei, chi sia il vero proprietario di un territorio, i metodi brutali per estorcere confessioni e tanti altri, ma tutti vengono affrontati in modo troppo didascalico e senza particolare originalità o colpi di scena. La bellezza di un film non deve risiedere solo nei suoi messaggi ma anche in come li mette in scena.

Il motivo principale per vedere il film rimane Mark Rylance la cui interpretazione in sottrazione e silenziosa risulta sincera e toccante. Bravissimo anche Robert Pattinson a non esagerare lasciando spazio al film di svilupparsi e aggiungendo un tocco personale mai troppo invasivo.

Discorso a parte per Johnny Depp; l’attore con la sua presenza carica ancora di più un personaggio già invasivo di suo. Facendo cosi tende ad attirare troppo su di se l’attenzione facendone perdere nei confronti del film e verso gli altri attori quando sono in scena con lui.    

Andrea Arcuri