” Vicious ” – Recensione. Disponibile su Paramount+ .

10 Ott, 2025

Polly riceve inaspettatamente una misteriosa scatola con un rituale inquietante da compiere: inserire al suo interno qualcosa di cui ha bisogno, qualcosa che odia e qualcosa che ama. Quello che sembra un gioco si trasforma presto in un incubo ad occhi aperti, in cui realtà e memoria si confondono e la protagonista è costretta a fare scelte impossibili per non essere divorata dall’oscurità dentro e fuori di lei. 

Il film ha sicuramente un ottima atmosfera e lo spunto narrativo davvero interessante. Sicuramente Dakota Fanning ci mette tutta la sua capacità e un trasporto emotivo davvero impressionante per regalare al pubblico un personaggio tormentato, combattivo, introspettivo e drammatico che procede lungo la storia tra tentativi di spavento e momenti di paura. In effetti la forza drammatica non viene bilanciata nel migliore dei modi ed espedienti originali che possano scaturire in spaventi.  

“Vicious” risulta così un’analisi approfondita sul senso d’ansia e trasmette questo senso opprimente attraverso divagazioni e metafore e cerca di dare una chiave di lettura nel suo voler veicolare il messaggio che tale sentimento può sfociare nell’autodistruzione. Le forme narrative usate, per quanto vogliano spingere sull’effetto jump-scare e una decostruzione analitica di se stessi tendente appunto allo spavento, non sembrano avere molto da offrire al pubblico. Purtroppo alcune di queste scene e resa risultano attese interminabili, durano troppo e fanno sentire non solo un peso introspettivo ma un vero e proprio senso di stanchezza visiva.

Il film quindi non centra totalmente il suo obiettivo di intrattenere ma alla fine riesce a spingere nello spettatore alcuni spunti di analisi interessanti e quel senso di oppressione resta (abbastanza) vivo per tutta la visione. Tanto basta per una pellicola da poche pretese che conquista solo in parte.

 

Andrea Arcuri