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Nel tentativo di raccontare metafore e significati alti, spesso i registi riempiono i propri film di eccessi e spunti pretenziosi. Li Tan unisce intensi elementi erotici con un fare teatraleggiante e di alto profilo con quadri estetici precisi e pieni di simbolismi e metafore. Ecco che un uomo in stato semi-vegetativo diventa oggetto nelle mani di alcune donne, tra cui la stessa moglie, che giocano con le sue erezioni oppure come loro stesse passano da forme differenti di sesso cercando proprio di aiutare lo stesso uomo attraverso racconti erotici ed esperienze di vario genere.
L’estetica è volutamente un susseguirsi di quadri precisi nei dettagli e sperimentali negli intenti. Il sesso poi viene mostrato attraverso modi differenti passando dal romanticismo decadente, più spinto e passionale, risate e momenti ironici fino alle pratiche shibari. Tutto è elegante e soave e lo stile patinato riesce a farsi mezzo espressivo di metafore intense anche grazie alla cura nei dettagli e atmosfere che non sfociano mai nell’eccesso nel voler eccitare a tutti i costi o creare un momento di shock nello spettatore.
Ecco che quindi la forza erotica viene portata avanti in maniera naturale e quella introspezione psicologica dei personaggi viene sussurrata e suggerita quanto basta per dare allo spettatore la possibilità di fare le proprie scelte legate ai propri limiti tra ossessione e propria moralità.










