Ecco la nostra Recensione dello spettacolo ” Scritture da non starci dentro ” di scena al Teatro Fontana

16 Giu, 2025

Le cinque letture sceniche a cura di tre bravi attori ci fanno conoscere testi che sono stati finalisti al premio di drammaturgia “Omissis” rivolto ad autori e autrici under 35, ideato dall’ impresa culturale Theatron 2.0 in collaborazione con il Teatro Bellini di Napoli. Questa performance accende un faro sullo stato di salute della drammaturgia contemporanea e della difficoltà estrema in cui si muovono autori e autrici giovani che si vedono sbarrare la strada dalle solite motivazioni ossia che si preferisce mettere in scena pezzi collaudati, di repertorio, piuttosto che rischiare di presentare una storia nuova che non si è sicuri possa essere recepita nel modo giusto dal pubblico e portare al produttore incasso certo. E invece, come dice giustamente Ornella Rosato, il nostro tempo ha bisogno di nuove narrazioni. È urgente andare in cerca di nuove storie, avere il coraggio di proporre, non trincerarsi in una comfort zone. Le istituzioni devono fare la loro parte, normando e tutelando una categoria che non vede riconosciuta la professione e non può fare valere alcun diritto non essendoci nemmeno un CCNL di riferimento che li consideri come professionisti del settore, drammaturghi e drammaturghe del nostro tempo. Il nostro Paese ha il compito oneroso ma doveroso di ascoltare, comprendere e aiutare una categoria di autori che mettono competenze e talento per concepire storie da narrare. Interessanti i testi proposti che, seppur con differenze, esplorano temi di grande attualità. Sono estratti, scorci ma è presente un flyer che attraverso un QR code consente di scoprire tutti i testi nella loro integrità. Sarebbe davvero auspicabile, dopo questo assaggio, potere nelle prossime stagioni teatrali assistere alla messa in scena di qualcuna, ma sarebbe giusto, di tutte quante queste opere. Nella splendida cornice dei chiostri bramanteschi della chiesa di Santa Maria alla Fontana adiacenti al teatro, i presenti hanno potuto assistere alla messa a dimora di un tenero germoglio che ha, per crescere e svilupparsi, bisogno di cure e attenzioni da parte di coloro che hanno mezzi e strumenti per poter trasformare idee in azioni concrete. Il pubblico presente aspetta di vedere sul palco quello che è stato presentato perché in questo nostro tempo si sente il bisogno, che si fa urgente, di poter vedere e ascoltare anche racconti che traggono spunto dalla contemporaneità per riflettere, meditare, educare e cambiare finalmente quello che si può.

Il teatro come il cinema è anche formativo oltre ad essere uno strumento di intrattenimento. Può essere un mezzo perfetto per veicolare messaggi e concetti di attualità, presentando temi che sono all’ ordine del giorno nella società contemporanea.

Un plauso al vincitore e agli altri finalisti delle opere presentate con la speranza, che in me è già convinzione, di vedere presto, anzi prestissimo, la loro messa in scena.

“Manicaretti” di Marco Trotta (vincitore)

“M S” di Mattia Favaro (menzione speciale della giuria)

“Sangue timido” di Giulia Cermelli

“La figliata” di Vincenzo Politano

“Antisettica” di Gianluca Bonzani

 

Virna Castiglioni per Global Story Telling