” Black Bag ” – Recensione in Anteprima. Al Cinema dal 30 Aprile 2025

11 Apr, 2025

L’agente segreto George Woodhouse deve scoprire chi dall’interno dell’agenzia, ha trafugato un software top-secret. Tra i cinque sospettati c’è anche la moglie di George, Kathryn, anch’essa agente. Nel tentativo di smascherare il traditore, George invita a cena a casa sua gli altri quattro sospetti. Ma quella sera, un evento inatteso cambia tutto.

Il regista cerca di mixare uno stile da film di spie molto classico e per nulla esagerato sfruttando al meglio il talento del suo cast per sviluppare qualcosa di imprevedibile e sempre tesa a livello di tensione. Le informazioni arrivano poco a poco, ogni personaggio è ambiguo e rivela qualcosa del grande puzzle dove nessuno è davvero innocente e tutti vogliono il loro ritorno. C’è un giusto incastro tra le storie e gli interessi di tutte le personalità coinvolte.

La particolarità del regista Steven Soderbergh e dello scrittore David Koepp sta tutto nel voler dare poco allo spettatore a livello di trama, non volerlo intontire con troppe informazioni e soprattutto esplosioni e puntare tutto sulla sottrazione e sui dialoghi che sono il vero spunto pulsante della trama. Allo stesso tempo ecco che viene portato avanti il tema della fiducia tra amanti nel mondo delle spie e la componente dramma relazionale è tanto sottile quanto incisiva e riesce a lasciare il segno anche non spicca mai di spiegoni e di veri exploit. Il comparto tecnico è di prim’ordine tra fotografia d’atmosfera, colonna sonora di ottimo accompagnamento e possiamo dire di essere di fronte a uno dei migliori film del regista che ci ha regalato la saga di “Ocean’s Eleven”, “Traffic” o “La Truffa dei Logan”.  

Dove il film manca davvero il bersaglio è nel suo finale, la risoluzione di tutti i vari intrighi e la scoperta dei veri intenti dei personaggi risulta semplicistica e quasi banale. In alcuni frangenti poi il cast parte con precisazioni tecniche forse non del tutto chiare e il film si perde troppo nel suo voler essere d’alto profilo.

Andrea Arcuri