“New Belle Époque” di Enzo Papetti. Recensione

4 Apr, 2025

E il Maestro ci rapì di parole…

 

Dal punto di vista della #comunicazione, Papetti è di sicuro un personaggio eclettico, essendosi occupato di scrittura, di regia cinematografica e soprattutto di organizzazione di eventi culturali. Difficile, comunque, riassumere in poche parole gli ambiti in cui ha spaziato il suo operato.

Sta di fatto che, con la realizzazione di “New Belle Époque”, Papetti ha messo a punto un sontuoso ed ambizioso progetto che si ripromette di coniugare situazioni che trascendono il discorso della semplice lettura. Prima di capire il lato innovativo e sperimentale di quest’ultima fatica artistica è opportuno soffermarsi sull’importanza del titolo. Per #belle_époque si identifica un’epoca a cavallo tra diciannovesimo e ventesimo secolo, caratterizzata da importantissimi cambiamenti a livello sociale,culturale come pure scientifico.

Nella realizzazione del suo #libro (anche se questo termine in questo caso risulta assai restrittivo), l’autore ha riscontrato l’esistenza di una serie di parallelismi a circa cent’anni di distanza.

Ecco quindi che le pagine scritte sono intervallate da fotografie che hanno segnato la nostra storia recente a vari livelli. Si parla del muro di Berlino, oppure dell’attentato alle Torri Gemelle fino ai recenti fatti di Ucraina e Palestina, per fare riferimento a come sono cambiate le nostre prospettive e la nostra sensibilità. Si accenna alla nascita degli smartphone/i-phone, o al fatto che Facebook abbia aperto la strada alla nascita dei social network e come questo cambiamento epocale abbia inciso profondamente sul modo di comunicare e rapportarci tra di noi.

Tra un capitolo e l’altro, poi, sono reperibili alcuni QR code la cui utilità è molteplice. Scansionando alcuni di questi è possibile, mentre si legge, recuperare l’ascolto di canzoni dei primi decenni del secolo scorso (una per tutte è “Parlami d’amore Mariù”, ma ci sarebbero altri titoli da citare) che in quei tempi furoreggiavano; in altri casi si tratta di brani strumentali magari rivisitati in una chiave più moderna.

I QR code non riguardano solo la sfera uditiva ma anche quella visiva. In ciascun capitolo sono presenti alcune illustrazioni astratte realizzate da Bella Mirella Beraha. Lo scansionamento del codice permette di vedere l’opera nei suoi colori originari e nei suoi dettagli. Ma il coté multimediale non finisce qui…

E per quello che riguarda la storia? Raccontarla significherebbe rovinare il gusto della lettura…

Va detto che Papetti si serve della tecnica del #crossnovel dove, a contenuti extraletterari intreccia i nuclei di varie vicende umane che si susseguono tra loro. La narrazione è labirintica al punto che, se vi è un calo di attenzione, si rischia di finire in un vicolo cieco in più di un’occasione. Per quanto riguarda i personaggi, si può parlare di coralità ma allo stesso tempo del suo esatto contrario. Comunque sia, all’interno di questa #savana_narrativa, esistono quelle figure che possono guidare chi legge e venire a capo della situazione.

Come ultimo dettaglio da sottolineare, per capire lo spessore di Papetti e tutto il suo #scibile, va detto che tutto il volume è cadenzato da note a piè di pagina che evidenziano uno sfoggio di citazioni che spaziano a tutto tondo nell’ambito del mondo letterario/artistico.

Ecco, proprio quest’ultimo dettaglio potrebbe far pensare che “New Belle Époque” sia effettivamente un libro per #iniziati e non per tutti…

 

Enrico Redaelli per Globalstorytelling