Una serie violenta di rapine e operazioni di contraffazione sta instillando il terrore nel nordovest degli Stati Uniti. Un solitario agente dell’FBI giunge alla conclusione che non si tratta di criminali comuni ma di un gruppo di pericolosi terroristi che stanno tramando una guerra contro il governo degli Stati Uniti.
Tipico film di quelli ambientati nel profondo sud degli Stati Uniti d’America con poliziotti integerrimi in contrasto con movimenti di supremazia della razza bianca. Sporco e con particolare enfasi ai paesaggi rurali, girato con grana sporca e visivamente classico nella sua messa in scena con particolare attenzione ai suoi personaggi che sono sempre pieni di sfumature anche se alla fine i cattivi rimangono dalla parte sbagliata e i buoni sono ben distinguibili.
Purtroppo però la violenza che viene tanto raccontata si vede poco e l’orrore che muove certi personaggi e meccanismi non trova vera espressione rimanendo sempre sommersa da tante scene action convenzionali. I l tutto perfettamente all’interno di una messa in scena tipica dei film anni ’70 dove aleggia una malinconia asfissiante
Tutto sommato intrattiene e racconta una ferita aperta negli uomini e nella nostra cultura che non troverà mai soluzione ma solo nuovi modi per proliferare. L’azione per quanto classica è ben resa e gli attori scelti sono perfettamente in parte. Jude Law mantiene una grande capacità attrattiva anche quando non è esteticamente magnifico, Tye Sheridan è ormai abbonato a ruoli di questo tipo e Nicholas Hoult fa davvero paura e da solo giustifica la visione del film.
Andrea Arcuri