” Flaminia ” – Recensione. Disponibile su Sky e NOW dal 7 Settembre 2024 

2 Set, 2024

Flaminia De Angelis è tutto quello che una ragazza di Roma Nord dev’essere: sorridente, ossessionata dalla forma fisica e soprattutto ricca o meglio arricchita. Sotto la pressione di sua madre Francesca, sta per sposare Alberto, il figlio di un importante diplomatico regalando all’intera famiglia la tanto agognata scalata sociale. Tutto è pronto per il grande evento quando nella vita patinata di Flaminia piomba Ludovica, la sua sorellastra, trentenne nello spettro autistico che metterà a nudo tutte le ipocrisie con cui Flaminia crede di convivere benissimo.

Michela Giraud mette tutta la sua comicità da sketch in questo film da lei diretto. Come è normale che sia, alcuni spunti hanno il respiro di una battuta mentre altri cadono un po’ nel vuoto mentre altri risultano riusciti. Soprattutto nella prima parte michela entra in scena in maniera esplosiva e mette una dietro l’altra delle riuscite situazioni che prendono in giro la Roma alla ricerca dell’apparenza. Poi arriva Ludovica e sebbene all’inizio le situazioni variano dall’assurdo al difficile, ecco che si passa quasi repentinamente alla parte più emotiva per poi procedere tra litigi, affronti, cadute e chiarimenti. quella che viene raccontata è la trama del film ma è anche il racconto di tanti altri film di questo tipo.

In questo Michela non si distoglie tanto da certi meccanismi se non per il fatto che davvero la Giraud ha una sorella nello spettro dell’autismo e quindi siamo di fronte ad un film semi-autobiografico. Senza nulla togliere alla storia personale dell’attrice e qui anche regista a cui facciamo i nostri sinceri complimenti per aver messo in scena una storia così personale, sarebbe bene però valutare il film al di là di questo aspetto del tutto emotivo.

Si avanza così in maniera troppo classica e spesso riusciamo anche a prevedere certi risvolti narrativi senza tante sorprese come la classica scena in cui viene ascoltata una conversazione indiscreta. La Giraud ci fa ridere dei suoi soliti giri di battute e la presa in giro dei Romani, della ricerca della ricchezza e della perfezione a tutti i costi è perfetta e tutto decisamente riuscito ma ovviamente non può andare avanti così per tutto il tempo. Lo stacco emotivo arriva più o meno quando ce lo aspettiamo e da quel momento sembra passare da una serie di consapevolezze delle proprie ipocrisie ad un film di “ricchi che piangono miserie”

Bene, non benissimo ma per essere un’opera prima va bene anche così e rimane il coraggio di Michela Giraud della storia scelta e speriamo solo che la prossima volta, perché il potenziale c’è davvero, riesca a sdoganare da un certo cinema troppo preciso nei suoi limiti.

Andrea Arcuri