Gallio è un comune della provincia di Vicenza, in Veneto, che conta poco più di 2000 abitanti. Si trova nella conca centrale dell’Altopiano dei Sette Comuni a 1093 m sul livello del mare ed è il comune più alto della provincia. Qui, tra il 20 Luglio e il 4 Agosto, si svolge il Gallio Film Festival diviso in due parti ben distinte. Nella prima settimana vengono presentate e sottoposte al giudizio di una giuria accreditata delle Opere Prime, nella seconda i film hanno come tema portante la Donna nelle sue tante sfaccettature. Ogni anno, questa seconda parte del festival verte attorno ad un tema diverso.
Con Sergio Sambugaro, Presidente dell’associazione Gallio Film Festival, abbiamo parlato di come il pubblico sta rispondendo a questo evento fisso (siamo al 27° anno) per il territorio, ma anche di come si potrebbe fare per ampliare la sua visibilità.
Sergio ci racconta che tra gli anni 2022 e 2023 ha constatato un aumento di pubblico del 40% circa e ha la sensazione che anche quest’anno c’è stato un progredire in tal senso. In un paio di occasioni è stato necessario aggiungere delle sedute a causa di un esubero di pubblico rispetto ai posti disponibili in sala con il rischio di non poter accogliere tutte le richieste di partecipazione, cosa che purtroppo si è resa inevitabile in una proiezione specifica.
I film in concorso scelti da Sergio sono stati ben accolti da tutti. I registi presenti in sala sono rimasti soddisfatti dell’affluenza e soprattutto della partecipazione attiva del pubblico ai dibattiti post-proiezioni, durante i quali sono emerse tante domande e considerazioni sui film; anche quando il regista non era presente alle proiezioni, il pubblico rimaneva seduto in sala in attesa di un dibattito, dimostrandosi dunque voglioso di condividere le loro esperienze e opinioni. In questi casi la presentatrice, Ilaria Serra, ha moderato i dibattiti, soprattutto nelle proiezioni del pomeriggio.
Il lavoro capillare di ricerca dei giurati ad opera di Gregorio Sambugaro, figlio di Sergio, si è svolto parallelamente alla ricerca di fondi e soprattutto di sponsor tra privati, negozianti e titolari di aziende; quest’ultimi si sono mostrati piacevolmente propensi a partecipare al festival contribuendo a livello economico.
E’ bene sottolineare l’importanza che un evento del genere ha nel territorio in termini di affluenza turistica e prestigio: il festival non solo coinvolge cittadini e turisti, incrementando dunque il lavoro di strutture ricettive, ristoranti, bar e servizi in generale, ma dà soprattutto visibilità all’altopiano conferendogli una nota culturale-artistica che completa quella sportiva, paesaggistica e culinaria già presente sul territorio.
Sergio, Gregorio e pochi altri ci mettono una personale passione e sono 27 anni che portano avanti questa tradizione con dedizione e riuscendo a migliorarsi sempre di più nel tempo. La giuria di alto livello (un ringraziamento a Gregorio) si ritrova a guardare film di alta qualità grazie all’occhio di Sergio nella selezione dei titoli; i film soddisfano anche il pubblico, il quale si sente invogliato a partecipare non solo alle video proiezioni, ma anche al cineforum dal quale scaturiscono interessanti discussioni che arricchiscono tutti i partecipanti, registi e giuria compresa.
Il valore artistico-culturale di questo evento ed il coinvolgimento emotivo che ne è scaturito, menzionato da più persone ( https://www.
La passione di Sergio Sambugaro, suo figlio Gregorio e il resto dello staff dietro al Gallio Film Festival è semplicemente travolgente ed esemplare di come si può portare avanti un evento di questo tipo con maestria e coinvolgimento emotivo. Ci auguriamo che le istituzioni, gli sponsor e nuove aggiunte in termini di risorse possano continuare ad alimentare questo festival che ha bisogno non solo di un’immensa passione, ma anche di aiuto concreto per farsi conoscere e continuare il suo lavoro divulgativo culturale.
Andrea Arcuri