“ Maxxxine ” – Recensione in Anteprima. Al Cinema dal 21 Agosto 2024

22 Lug, 2024

Hollywood, anni ’80. Maxine Minx, star di film per adulti e aspirante attrice, riesce finalmente a trovare la sua grande occasione. Un misterioso assassino, però, sta dando la caccia alle stelle di Hollywood e questa scia di sangue rischia di rivelare il suo oscuro passato.

La trilogia del regista Ti West iniziata in sordina con ” X ” nel 2022 e conquistando i favori di pubblico e critica ha continuato con il seguito ” Pearl ” uscito poco dopo e va a concludersi con questo film che alza il tiro sia in termini narrativi sia con l’aggiunta di nomi importanti al cast. Per certi versi si presenta come uno slasher estivo ma al suo interno contiene tantissimo altro come un sentito omaggio agli anni ’80 e una glorificazione (al contrario) del mondo di Hollywood messo in scena in maniera decisamente potente e cruda che non ha paura di mostrare gioie e dolori dello star system attraverso Maxine e la sua ricerca ossessiva di di diventare un’attrice

Gli amanti dell’horror, i cinefili e soprattutto coloro che hanno nostalgia con un certo modo di fare cinema troveranno molto da apprezzare guardando il film mentre Ti West sembra sfruttare al meglio non solo il corpo di Maxine messo in scan in maniera suadente, provocatoria ma soprattutto con fortissima presenza scenica e credibile in ogni suo aspetto ma anche quello degli altri attori scelti. Kevin Bacon è un investigatore privato sudicio e malvagio, Michelle Monaghan con le sue pose e i suoi sguardi incarna l’essere una poliziotta integerrima mentre Giancarlo Esposito ha lo sguardo languido di chi sa come aiutare la sua assistita per farsi strada nel mondo del cinema. Sono solo alcuni esempi dei componenti di un cast che si rivelano essere quel valore aggiunto al film in termini di convinzione e messa in scena. 

La parte più seducente e allo stesso tempo squallida della Hollywood degli anni ’80 è resa molto bene e forse il suo vero limite è nella trama che si rivela con poche sorprese e risvolti interessanti al di là di un piacere visivo. Forse Ti West riempie il film di troppe idee che non vengono sviluppate al meglio soprattutto perché la parte estetica è talmente pregna di dettagli che quello che succede a Maxime e la ricerca di un assassino passa in secondo piano e risulta a tratti pasticciato e poco lucido. 

Andrea Arcuri