TUTTI I CANI MUOIONO SOLI di Paolo Pisanu
Offerto da FILÒ – TANTE BUONE COSE
NOTE DI REGIA
Nel trasporre al cinema questa storia, che riflette il mutamento etico e violento della nostra terra, in bilico tra un passato ancora vivo e un futuro incerto e confuso, si usa un linguaggio asciutto e preciso, alla ricerca della potenza d’immagine che il cinema è in grado di offrire, ma sempre al servizio della storia. Una storia calata nel reale, dunque, ma raccontata attraverso una partitura visiva che si sviluppa cercando in primis di seguire il sentimento della storia nel suo vorticoso altalenarsi, senza privarsi della bellezza estetica, dello stupore fotografico dei paesaggi, ma rinunciando in partenza alla messa in scena barocca della violenza.
Un racconto onesto, che alla ricerca della forza visuale, abbina il dramma esistenziale, la tragedia di matrice shakespeariana e un intreccio puntuale e inflessibile di pulsioni, generosità ed egoismo, violenza, sangue, vitalità e morte. Lo farà, o cercherà di farlo senza giudicare, perché se è vero che il cinema deve raccontare il mondo, il nostro, di mondo, non ha né buoni né cattivi, ma solo uomini e donne perennemente alle prese con l’esistenza che gli è toccato di vivere. E ci stupisce sempre che, per quanto quest’esistenza possa essere terribile e dolorosa, ognuno di noi ne resti attaccato, con quell’istinto animale, che ci fa essere ineluttabilmente parte della terra.
SINOSSI
Sardegna oggi. Rudy è un malavitoso del tut- to privo di scrupoli. La sua unica regola di vita è la sopraffazione che esercita sia con l’intimidazione raccogliendo il pizzo dai ristoratori, sia con la violenza fisica. Un giorno si trova a doversi occupare, dopo un lungo ed indifferente distacco, della figlia che è affetta da una malattia neuro degenerativa. Il rapporto tra i due è di freddezza e disprezzo anche se Rudy sembra volersi occupare della sistemazione della ragazza in una struttura adeguata
REGISTA
Paolo Pisanu nasce a Sassari. Nel cinema lavora come regista, sceneggiatore, direttore della fotografia e produttore esecutivo in diversi tra documentari, cortometraggi, spot pubblicitari e video musicali. Nel 2013 ritorna in Sardegna dove fonda la casa di produzione cinematografica BurnOut Films, con la quale realizza, in qualità di regista e in collaborazione con la Regione Sardegna, il documentario storico “I Giovani turchi”. Nel 2018 realizza per la Monello film, il documentario “Oltre le sbarre”, lavoro che racconta le vite di alcuni detenuti del carcere di Bancali.
Andrea Arcuri