Kate Cooper, ex cacciatrice di uragani è stata segnata dall’incontro devastante con un tornado ma viene spinta a tornare in campo dal suo amico Javi per testare un innovativo sistema di tracciamento. Il suo percorso incrocia quello di Tyler Owens, un’affascinante e spericolata superstar dei social media che si diverte a postare le sue avventure a caccia di tempeste. Con l’intensificarsi della stagione delle tempeste, si scatenano fenomeni terrificanti mai visti prima e Kate, Tyler e le loro rispettive squadre si ritrovano sulla traiettoria di molteplici sistemi temporaleschi.
C’è il chiaro intento di mettere al centro dell’azione una donna in perfetto stile moderno cioè Kate interpretata da Daisy Edgar-Jones. Il fatto è che è fuori ogni dubbio e neanche tanto nascosto che il vero protagonista è Glen Powell, attore ormai lanciatissimo che con il suo carisma e magnetico sorriso mette in secondo piano sia tutti gli altri attori sia la forza devastante degli stessi tornado. Guardando poi il contorno che si muove intorno a loro due c’è anche il fastidioso sentore che i personaggi sembrano più degli adolescenti dediti ai social media piuttosto che adulti e la componente “villain” umana è solo un espediente buttato nel mezzo giusto perché bisogna sempre trovare un personaggio negativo senza scrupoli.
Risulta quini molto più piacevole e soddisfacente concentrarsi sul fatto che di fronte abbiamo un tipico blockbuster estivo che crea grandi emozioni e pathos continuo sia nella sua componente d’azione e pericolo sia anche nel rapporto di odio-amore tra Kate e Tyler.
L’aggiornamento degli effetti speciali permette di mettere sullo schermo tutta la forza devastante dei tanti tornado che incontreremo lungo il film e questo in parte riesce a farci dimenticate ogni cliché o stereotipo che allo stesso modo ci vengono proposti. C’è quel tipo di rapporto tra opposti che si attraggono, personaggi che si sentono in colpa per qualcosa successo nel passato, una parte di America rurale che viene distrutta dal passaggio di una furia incontrollabile e tanta musica country perennemente in sottofondo.
Nonostante la computer grafica ha fatto passi enormi nel rendere realistico ogni situazione, il primo film datato 1996 rimane un perfetto esempio di come certe pellicole invecchiano benissimo e questo seguito/nuovo inizio/spin-off risulta esattamente ciò che ci si aspetta da un film catastrofico: uno spettacolo visivo pieno di azione e adrenalina con una narrazione prevedibile ma efficace. Se invece si vuole guardare al futuro, possiamo dire che oltre al bel sorriso di Glen Powell ci rimarrà poco di questo “Twisters” e consigliamo caldamente di andare a riguarda il primo intramontabile film.
Andrea Arcuri