La moda non è mai solo moda. Nel corso dell’ultimo secolo, sesso, età, etnia, religione e idee politiche sono state messe in discussione da creatori di moda accomunati dal desiderio di scivolare fuori dalle costrizioni e dai tabù del vestire. Tabù che oggi diventano sempre più esili davanti a un guardaroba genderless, con il divario maschile/femminile messo in crisi da un assunto semplice: gli abiti non hanno sesso. Quello della moda è un cammino fatto di contraddizioni e continui rimandi al passato, al presente e all’idea di futuro che ogni stilista immagina disegnando le proprie creazioni. La docuserie Sky Original esce in esclusiva con le prime due puntate dal 24 febbraio e le ultime il 2 Marzo su Sky Documentaries e in streaming solo su NOW.
Il documentario è un viaggio nella moda e nello stile italiani partendo dagli albori e i primi protagonisti per poi procedere cronologicamente lungo i cambiamenti che hanno interessato il mondo della moda. Il racconto storico e le riflessioni scaturiscono da un insieme di interviste di esperti e protagonisti della moda: dal creative director and celebrity stylist Nick Cerioni alla ex modella e docente di antropologia della moda Benedetta Barzini, dalla teorica della moda Maria Luisa Frisa al critico Angelo Flaccavento, dal costumista Massimo Cantini Parrini al creatore di moda Roberto Capucci, dal semiologo della moda Ugo Volli al fotografo Oliviero Toscani, dalla direttrice e capo-curatrice del Museum at F.I.T. di New York Valerie Steele alla sociologa della moda Patrizia Calefato.
Risulta interessante come la moda sia sempre stata lo specchio dei tempi. Nel momento in cui si voleva promuovere e spingere una figura di donna più femminile che metteva in mostra le proprie curve ecco nascere i corsetti, quando invece si voleva spingere per una figura più casalinga ecco arrivare vestiti più comodi. Nel tempo poi anche la figura dell’uomo è cambiata con abitudini quali ad esempio l’utilizzo della gonna come capo e ad oggi una maggior ricerca di se stessi e di senso di libertà senza costrizioni.
Non solo la moda e i suoi cambiamenti nel tessuto storico, sociale ed economico del paese. Il documentario porta alla luce molti parallelismi attuali facendo notare come quelli che vengono considerati i problemi di oggi, erano presenti anche nel passato. Nel corso della storia l’abito ha sempre rispecchiato i ruoli sociali e le differenze di genere e nel passato ma ancor di più oggi, sono sempre più numerosi i casi in cui questi stereotipi sono stati sradicati portando alla definizione di uno stile fluido, genderless.
Tutto viene raccontato in maniera decisamente interessante grazie ad un preciso scandire del tempo soffermandosi molto bene in ogni periodo storico con l’aggiunta di precise e accurate testimonianze ben contestualizzate. Risulta davvero piacevole continuare nella visione che non risulta mai pesante o troppo didascalica pur parlando di un documentario.
Andrea Arcuri