Intervista a Nicolò Cavalchini – Nutella, Converse e Serie A

21 Dic, 2023

Nutella, Converse e Serie A, ma chi si nasconde dietro queste parole? Un goloso sportivo o un poliedrico artista?

 

Sono l’ultimo di otto fratelli e zio di trenta nipoti; sono nato a Milano nel 1978 e cresciuto in una numerosa famiglia con una mentalità altruista, poco di tutto e per tutti, quindi condivisione tra fratelli, gli stessi fratelli con cui si è giocato tanto a calcio nel giardino della grande casa lasciataci da mia nonna”.

 

A raccontare la sua vita a GST è Nicolò Guidobono Cavalchini, amante del football e del galateo, segno zodiacale del leone e dotato di quella giusta ambizione che l’ha portato a rinunciare alla carriera di avvocato per dedicarsi completamente alla musica: “Il galateo sono regole di comportamento, ma educazione e rispetto non sono altro che strumenti per fare stare bene le persone, gli altri. Per quanto riguarda la laurea non ho fatto contenti solo i miei genitori, è stata una tappa importante per il mio arricchimento culturale, una sorta di patente per incominciare un viaggio con una destinazione non del tutto chiara e definita”.

 

Il suo viaggio Nicolò l’ha iniziato eccome, calzando ai piedi le sue amate Converse (ne possiede un armadio pieno e con colori personalizzati) è riuscito a lasciare impronte indelebili nell’ambito musicale: “Se penso alla scintilla che ha fatto nascere la passione per la musica mi viene in mente il celebre musical teatrale Tutti insieme appassionatamente, ecco la mia famiglia era così, tutti cantavano e suonavano. Mio nonno una volta alla settimana invitava tutti a casa sua e dopo aver distribuito uno spartito ascoltavamo un disco, passavamo dalla musica classica alla leggera. Mi ricordo che nella casa a Torino c’è ancora una stanza dedicata alle partiture d’orchestra, una cosa bellissima”, racconta Nicolò a GST.

 

Con queste premesse le sirene del mondo artistico hanno attratto Nicolò verso un destino creativo ed emozionante: “Essendo l’ultimo di otto fratelli volevo fare qualcosa di diverso dagli altri, volevo fare il musicista, costi quel che costi. Non volevo essere un lavoratore con l’hobby della musica, volevo guadagnarmi da vivere facendo musica”.

 

Grazie a una borsa di studio Nicolò si specializza alla scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo e successivamente avviene l’incontro che indirizza la sua carriera: “Durante il liceo e l’università facevo già qualche serata, vinco la borsa di studio e per un anno mi dedico alla musica. Terminata la scuola mi presentano Lucio Fabbri (polistrumentista, arrangiatore e direttore d’orchestra – PFM, Roberto Vecchioni, Pierangelo Bertoli, Enzo Jannacci, Giorgio Gaber, Marco Mengoni, Maneskin e tanti altri – n.d.r.) che all’epoca collaborava con programmi di Canale 5 fra cui La Notte Vola. Vengo inglobato come corista ed è stata una esperienza pazzesca, ho conosciuto tanta gente, tanti artisti e respirato musica a tutte le ore del giorno. Finita l’esperienza con la televisione arrivano i primi dubbi: che cosa faccio? continuo con la musica o finisco l’università? Ho continuato l’università finendola e nel frattempo ho prodotto il primo disco”, racconta Nicolò.

 

È il 2010 e Nicolò pubblica il suo primo album dal titolo “L’album”, opera che contiene l’allegro e spensierato brano dalle sonorità ska “Vorrei mangiare la Nutella”: “In quel periodo i dischi non si promuovevano più, tutto andava su internet e tutto veniva scaricato, io già facevo tante serate live soprattutto nel milanese e mi facevo conoscere così lanciando i pezzi durante i concerti”. Ed è proprio in una serata che tra il pubblico alcuni messicani apprezzano il brano, tanto da portarlo in Messico e riuscire a farlo trasmettere dai più importanti network radiofonici del Paese.

 

Dopo che la Ferrero ha recapitato a casa dei genitori di Nicolò una scorta di prodotti dolciari tra cui un vaso gigante della nota crema alla nocciola, l’artista milanese si convince che è il momento di fare il grande salto e di pretendere di più: “La vera e propria attività professionale nasce live, mi accorgo che le serate funzionano e continuo incessantemente ed in modo spontaneo: salgo sul palco con i miei musicisti e senza una scaletta e prove partiamo ed improvvisiamo. Oramai sono ad un ritmo di cento serate all’anno dove l’obiettivo e far divertire e divertirsi”.

 

Le performance live di Nicolò sono talmente pure, genuine e pulite da aver attirato l’attenzione di personaggi e brand famosi: l’artista milanese, infatti, si è esibito in occasione dei settant’anni della Regina del Belgio e in una serata organizzata dal marchio Hermes, per citarne alcuni.

 

La realtà musicale di Nicolò si ispira principalmente al cantautorato italiano, da Battisti a Dalla con una solida base di conoscenze sonore che provengono da gruppi storici come i Beatles. L’artista milanese nel suo percorso non è solo. Due le figure fondamentali: Duilio di Meglio con cui scrive testi e musica e Davide Ferrario noto produttore.

 

Questi due nomi hanno accompagnato Nicolò nell’ultima sua produzione del 2023, il brano Serie A”: “È una versione moderna e ironica del brano di Rita Pavone La partita di pallone. La canzone parla delle difficoltà di relazione in una coppia dove aumentano le tensioni e dove il lui decide di rimediare e trascorrere insieme le domeniche spensierate rinunciando al calcio, alla Serie A”.

 

In attesa del nuovo singolo, Nicolò continua a divertire il suo pubblico con serate live nel cuore di Milano, non perdetelo.

 

 

 

 

Davide Debernardi per Globalstorytelling