La giovane Miki Ishimoto dopo aver conseguito un titolo di studio presso un istituto d’arte, che le ha fatto odiare il disegno in particolare di statue, decide di presentarsi per un posto di lavoro in un’agenzia dello spettacolo, il suo incarico è fare da manager a un gruppo di idol composto da statue.
L’anime è composto da dodici episodi molto brevi e racconta in chiave parodistica la vita e le vicende di una boy band costituita da busti in marmo dallo stile classico. I membri sono il focoso Marte, passionale e incline agli scandali leggeri; Medici, il cherubino del gruppo dai tratti angelici che adora le sue fan; Hermes, scaltro, chiacchierone, ma signore degli imbrogli e dei sotterfugi e Giorgio, il band-leader, misurato, poco loquace, dalle battute orrende ma dall’immensa rettitudine morale. La loro manager è la povera Ishimoto, che, fuggita dall’accademia d’arte perché odia le sculture, si ritrova a lavorare con e per loro.
Il mondo che viene raccontato accetta la strana realtà che busti di marmo possano parlare e avere scappatelle amoroso e se anche il pubblico si lascia totalmente andare, allora si troverà nell’anime un’enorme moltitudine di situazioni divertenti. Il fatto che la durata complessiva sia molto ridotta permette a “Sekko Boys” di esser vista tutta d’un fiato senza annoiarsi anche perché lungo il racconto avvengono momenti imprevedibili e aggiunte davvero ben riuscite.
Dall’altra parte è bene precisare che la struttura narrativa è sempre leggera e senza tante complicazioni o moralismi nascosti. Non ci sono studi psicologici dei personaggi o delle situazioni mentre gli eventi scorrono rapidi con intrecci che si risolvono senza tante complicazioni.
Su Crunchyroll è presente con i sottotitoli in Italiano.
Andrea Arcuri