Tratta dal romanzo vincitore del Premio Pulitzer, la miniserie segue la storia di Marie-Laure, una ragazza francese cieca, e di suo padre, Daniel LeBlanc, che fuggono dalla Parigi occupata dai tedeschi con un diamante leggendario per impedire che finisca nelle mani dei nazisti. Braccati da un crudele ufficiale della Gestapo che vuole la pietra per suo interesse personale, Marie-Laure e Daniel trovano presto rifugio a St. Malo, dove vanno a vivere con uno zio solitario che diffonde le trasmissioni clandestine per la resistenza.
Ogni racconto basato su un periodo di guerra e in particolare sulla persecuzione Nazista ha momenti specifici che vanno dall’azione, la disperazione, il sacrificio e … tante lacrime. Il problema di quest’opera è che quando spinge sulla sua componente drammatica sfocia nel didascalico pieno di situazioni e dialoghi stucchevoli. Sebbene il romanzo da cui è tratto aveva in sé molta più spessore, la miniserie sembra sprecare molto del suo potenziale e non rende giustizia al materiale originale.
La storia è avvincente e ci si affeziona tantissimo alla storia della combattente Marie-Laure che trasmette messaggi in codice per la resistenza. Inoltre risulta piacevole e ottimo il fatto che la storia non viene tirata per le lunghe e quattro episodi da circa un’ora ciascuno è la lunghezza necessaria e perfetta per questa storia. Per questi motivi vale la pena guardarlo ma è chiaro che poteva essere qualcosa di molto più incisivo e riuscito sotto molteplici aspetti.
Andrea Arcuri