Un trucco di magia rivoluzionario, un gioco di prestigio ultramoderno, così dovette apparire il cinematografo a Georges Méliès, illusionista e prestigiatore, quando nel 1895 assistette alla prima proiezione pubblica dei fratelli Lumière. Un’epifania che irruppe nell’immaginario della fine dell’Ottocento e che in poco tempo cambiò radicalmente la natura dello spettacolo dal vivo: teatri, sale da concerto, varietà, circhi si trovarono a competere con la nuova arte del Novecento, il cinema. A Milano, come in tutte le grandi città europee tra gli anni Venti e Trenta, i luoghi e la comunicazione pubblica delle esibizioni live ormai divenute minori mutarono profondamente e molti dei suoi protagonisti, illusionisti, lottatori e clown, passarono dal palcoscenico ai set arricchendo il cinema della magia dell’arte popolare. |
S’inaugura domenica 5 novembre, presso Cineteca Milano MIC, A me gli occhi. Maghi, forzuti, illusionisti, fachiri e cinema, una mostra-spettacolo che racconta in modo sorprendente questo periodo di trasformazione: il passaggio dalle fantasmagorie ottocentesche alla malìa dell’arte cinematografica che arriva fino ai nostri giorni. |
“Manifesti d’epoca in copia unica, fotografie, film restaurati, libri antichi colgono l’inventiva, il divertimento e, talvolta, la follia di personaggi e spettacoli di quel periodo: da incredibili palinsesti di inizio ‘900 con elefanti ballerini e ciclisti giapponesi che volteggiano nell’aria a bizzarre gallerie di nomi di fachiri, illusionisti e forzuti”, rivela Matteo Pavesi, direttore di Cineteca Milano. |
Da novembre 2023 ad aprile 2024, il ricco percorso espositivo della mostra si intreccia da un lato a momenti di spettacolo dal vivo con maghi, mangiafuoco e clown, dall’altro a un programma sbalorditivo di decine di film su precinema, circo e magia dell’archivio di cinema in pellicola di Cineteca Milano, tra le collezioni di più grande pregio a livello internazionale. Ma il gioco non finisce qui. Non mancheranno appuntamenti con i nuovi linguaggi della realtà aumenta e della virtual reality che consentiranno non solo di vedere le “macchine del meraviglioso” dell’Ottocento, ma anche di sperimentarle con gli oculus di ultima generazione. |
Commenta Pavesi: “La mostra è l’imperdibile occasione di mettere a sistema il patrimonio storico della Cineteca di Milano, la più antica del nostro Paese, e di vivere lo stupore e l’emozione che sono propri dei bambini di fronte a uno spettacolo stupefacente, quella capacità di sorprendersi per ciò che reale non è, ma a cui nonostante tutto testardamente vogliono credere”. |