Mi è sempre venuto di considerare Timi un elemento bizzarro e a sé stante nel sistema artistico. Scrittore, attore di cinema e di teatro, non mi è mai parso quel personaggio che andasse alla ricerca di #cose_facili. Allo stesso tempo, il fatto di dover avere a che fare con un’antipatica balbuzie, il fatto di non appartenere alla categoria dei sex symbol ma di avere addosso una bellezza ‘alternativa’ me lo rendevano maggiormente #uno_di_noi.
Partendo da queste premesse, ho voluto acquistare questa specie di pamphlet incuriosito dal titolo e da quale volesse essere l’intento a monte dell’opera.
Una leggera delusione è nata quando ho visto che Timi avesse voluto parlare proprio di Marilyn Monroe. Si è già detto tutto di lei e sulle trame segrete che in qualche modo la lambivano.
Forse, un aspetto originale è riscontrabile nel momento in cui si nota la coesistenza di Norma e Marilyn, le quali dialogano tra loro con brevi cenni subliminali.
Forse il finale potrebbe (condizionale d’obbligo) essere considerato fuori dal comune e assecondare altre voci (minori, per quantità) che possono essere nate sul conto della famosa attrice americana.
Al di là di questo, il resto mi è oscuro.
Sono interessanti i disegni, ad opera dello stesso autore, che corredano le pagine del libro, anche se nell’economia dell’impianto non erano così urgenti. Anzi, all’apparenza sembrerebbero avere lo scopo di allungare un volume di per sé molto breve.
A chiusura di tutto, mi è sfuggito l’intento dell’opera.
Mi è sfuggito il messaggio
Mi è sfuggita l’urgenza di scrivere questo divertissement
Mi è sfuggita la componente di novità (quello che ho riscontrato è poca cosa).
Comunque non mi nascondo dietro uno stuzzicadenti.
Il limite potrebbe essere mio, non del testo.
Enrico Redaelli per Global Story Telling