Luffy, un giovane pirata ottimista con il sogno di trovare il One Piece, parte alla ricerca di un fedele equipaggio di cui ha bisogno per navigare i vasti oceani. Il suo viaggio inizia quando aiuta Koby, un marinaio costretto alla servitù, a sfuggire a una situazione indesiderabile. Partiamo col precisare che la serie riesce a evocare quel magnifico senso di evasione a tratti infantile e sicuramente avventuroso del manga di Oda. Lo stile scelto per la sua messa in opera è volutamente dedito a riproporre fedelmente, spesso riproponendo le stesse inquadrature, quello che i fan più accaniti hanno già visto. Oltre alla parte narrativa è presente anche una raffigurazione spesso sopra le righe con esagerazioni varie dei personaggi caricando le loro caratteristiche fisiche e caratteriali. Certamente è doveroso precisare che la trama comprime la saga dell’East Blue andando a ripercorre la maggior parte degli archi narrativi ma certo non nello stesso modo a livello cronologico con vari flashback sopratutto nel conoscere meglio la ciurma di Luffy.
Parlando del cast c’è da dire che tutti sono perfettamente in parte e ogni scelta è stata supervisionata e confermata dallo stesso Oda. Bisogna aspettarsi e accettare interpretazioni cartoonesche in particolare con Iñaki Godoy ( che in effetti a volte esagera ) che interpreta Luffy e molti villain. Tale aspetto risulta abbastanza aderente alla fonte di partenza che certo potrebbe piacere oppure risultare fastidiosa. Bisogna quindi avvicinarsi a questa serie nel giusto modo nel trovare avventure dove la sospensione della credibilità la fa spesso da padrona ma con anche momenti introspettivi e sfide piene di effetti speciali. In effetti “One Piece” ha poco coraggio perché sul versante visivo risulta identico al fumetto. Nel bene e nel male questa sua aderenza è anche il suo limite perché tale avventura piratesca con anche risvolti drammatici non riesce mai davvero a creare empatia proprio perché si fà fatica a prenderlo sul serio soprattutto quando si ha a che fare con personaggi variopinti che parlano con frasi d’effetto.
Su tutto però c’è un elemento fondamentale con cui è stata realizzata l’opera cioè la passione di chi ha voluto rendere omaggio, anche forse in maniera troppo precisa, al materiale di partenza. Questo ha permesso a Netflix di avere un prodotto che ha tutte le potenzialità per essere un franchise che durerà nel tempo.
Andrea Arcuri