“Elemental” – Recensione in Anteprima. Disponibile al Cinema dal 21 Giugno 2023 

14 Giu, 2023

Il film introduce Ember, una tenace, acuta e “ardente” giovane donna, la cui amicizia con un ragazzo di nome Wade, divertente, sdolcinato e “che segue la corrente”, mette alla prova le sue convinzioni sul mondo in cui vivono. Il nuovo film Disney / Pixar offre al pubblico tutto quello che ci si aspetta riuscendo a creare qualcosa di tecnicamente impressionante ma che non convince per la sua aderenza ad una classicità di temi, narrazione e risvolti ben riconoscibili nonostante ci provi davvero a essere indimenticabile. 

Ci si ritrova davanti una classica formula di amore interraziale tra la rincorsa dei propri sogni deludendo le aspettative di un genitore. Il film prova in tutti i modi a presentarsi come complesso cercando di portare avanti molti temi insieme quali l’inclusività, il pregiudizio, la paura del diverso ma tutto viene tenuto insieme dai colori sgargianti di un’estetica di altissimo livello che certo porta stupore ma non convince del tutto. Il problema sta tutto nelle emozioni che vengono messe in scena in maniera esplicita e mai sottile, gridate e mai sotto intese. Questo non significa che “Elemental” sia un film fatto male e che non porta avanti la sua morale. 

Stiamo parlando di un livello molto più alto della maggior parte dei prodotti che  vediamo al cinema. Alla fine della visione ci si commuoverà per l’amore proibito che devono affrontare i due protagonisti. Parlando proprio d’amore è un piacere vedere che la Pixar per una volta non parla di amicizia ma di una vera love-story e per farlo non si adagia allo stile classico della Disney ma osa con un personaggio femminile, Ember che si presenta più aggressiva e vittima dei pregiudizi nei confronti di Wade che è dolce, disilluso e non usa mai i muscoli per conquistarla. A parte queste caratteristiche che potevano portare a risvolti più incisivi, semplicemente tutto procede nel più classico dei modi e a parte lo stupore e la fantasia per il mondo creato attorno a Ember & Wade, c’è poca meraviglia per il modo in cui tutto procede. 

Andrea Arcuri