“Questo Mondo Non mi Renderà Cattivo” – Recensione Ep. 1 – 4. Su Netflix dal 9 Giugno 2023

9 Giu, 2023

 

Un vecchio amico torna nel quartiere dopo diversi anni di assenza e fatica a riconoscere il mondo in cui è cresciuto. Zerocalcare vorrebbe fare qualcosa per lui ma si rende conto di non essere in grado di aiutarlo a sentirsi di nuovo a casa e a fare la scelta giusta per trovare il suo posto nel mondo. La serie racconta la difficoltà di rimanere se stessi in mezzo alle contraddizioni della vita.

 

Zerocalcare piace al pubblico da sempre. Adorato per anni per le sue storie a fumetti e promosso al suo esordio nella serie animata per Netflix dal tiolo “ Strappare Lungo i Bordi” di cui vi proponiamo la Recensione :

https://www.globalstorytelling.it/2021/11/12/strappare-lungo-i-bordi-recensione-in-anteprima-disponibile-su-netflix-dal-17-novembre-2021/

 

L’autore rimane ancora una volta coerente con se stesso proponendo nuovamente il suo stile divertente, profondo e pieno di quella comicità fortemente sarcastica e dissacrante insieme alla sua velocità di esecuzione con una parlantina fuori dal comune che se non si sta attenti, ci si potrebbe perdere qualche passaggio.

 

Guardando questo nuovo lavoro si nota una sostanziale differenza rispetto la serie precedente disponibile su Netflix. Il messaggio questa volta vira decisamente sul piano sociale ma soprattutto politico. Sia quando ci si concentra sul ritorno casa di un vecchio amico che è stato lontano per anni tra carcere e comunità sia quando si parla di un gruppo di immigrati raccolti in un centro d’accoglienza ma che il quartiere non vuole e lo stesso Zerocalcare si ritrova in mezzo tra votazione della giunta di quartiere e manifestazioni.

 

Da notare ancora una volta il fatto che lo stesso Michele Rech, questo il nome dietro Zerocalcare, si ritrova a doppiare la maggior parte dei personaggi della serie come fatto in precedenza ma ovviamente torna l’armadillo doppiato magnificamente da Valerio Mastrandrea. Si prende anche il disturbo di rispondere a quelle critiche che lamentavano una cadenza romanesca troppo marcata e lui risponde accennandole apertamente lungo il racconto facendo anche divertire il pubblico.

Questa volta la narrazione prosegue in maniera differente andando a ricostruire antefatti che hanno portato i protagonisti a vivere una situazione traumatica ma la solidità degli intenti non perde intensità e forza neanche per un secondo. Se volgiamo proprio trovare un difetto o meglio una sostanziale differenza rispetto “Strappare Lungo i Bordi” è  il fatto che risulta meno piena di battute, situazioni dissacranti e divertenti proprio perché l’autore decide di fare un passo in avanti portando avanti discorsi più maturi e inevitabilmente meno divertenti e più seri. Concentrandosi su questi aspetti ogni tanto l’autore si perde in certi discorsi dilungandosi un po’ troppo ma va bene anche così perché Zerocalcare sa come conquistarci nuovamente con una situazione paradossale, una risata inevitabile o una lacrima inaspettata.

 

Andrea Arcuri