Ancora una volta, dopo il loro album di debutto di successo “Six Dusty Winds”, la band ha riportato la formazione originale in studio e ha registrato un album pieno di storie vere e avventure musicali. Il potere e le emozioni nella voce unica di Manou, abbinate a queste fantastiche nuove canzoni e questi fantastici musicisti, hanno permesso alla band di alzare ancora di più il livello. “Da soli, ma non solo per la nostra formazione, siamo un’istituzione cosmopolita. Il batterista viene dalla costa occidentale degli Stati Uniti, il bassista da New York, quello con lo strumento a sei corde da Monaco e non ultimo , la tastierista viene da Bristol / Regno Unito. E io, la frontwoman, ho visto la luce del giorno nella città di Mozart, Salisburgo”, dice la cantante Manou, con un bagliore radioso nei suoi occhi completamente aperti e curiosi. “A causa di solo questo fatto, non possiamo fare a meno di creare un mix “Etno-Blues-Rock” composto da undici tracce.
“ Broken Silence ” viene accompagnata da un videoclip promozionale. La scelta di questa canzone come promo è inusuale e molto coraggiosa da parte del gruppo. Non è la canzone più ritmata, quella più veloce e che conquista con un motivetto armonico bensì è un brano sentito e profondo che possiede poche parole come strofe e il ritornello ancor più corto. Quello che rende la canzone da brividi è il suo significato dettato anche dalla storia raccontata nel video e un assolo di chitarra davvero emozionante. “No Ordinary Woman ” suona forte da subito e continua ancor di più. La voce di Manou è calda, avvolgente, sensuale ma pretende rispetto. Tutte queste sensazioni si sentono nel modo di cantare e nella musica molto ritmata e veloce dei componenti del gruppo. Nel mezzo c’è un lungo assolo strumentale ma quando Manou torna a cantare si riprende il centro della canzone con uno stile e verve da brivido. Si continua con “ Got What I Need ” che risulta piena di stili differenti tra canti molto orecchiabili ,assoli vibranti e altre scelte tecniche che spezzano spesso il ritmo. Potrebbe essere, a causa del suo ordine interiore, una delle canzoni meno apprezzate di quest’album.
Ecco arrivare ” House Of Cards ” e siamo nella versione più carica del gruppo che parte con ritmo sostenuto. Solo durante le strofe avviene un freno momentaneo per poi riprendere a piena voce, strumenti e atmosfera nei ritornelli con l’aggiunta anche di cori usati forse troppo poco. La successiva ” I Am That I Am ” regala al pubblico una ballata lenta ma non banale. Quello che ascoltiamo è un perfetto sound che unisce gli strumenti con la voce avvolgente di Manou e leggeri accenni di cori in sottofondo. Il ritmo rimane costante per tutta la durata con solo cambi di velocità lungo la sua durata e verso la fine diventa volutamente disordinata ma sempre precisa nell’esecuzione. Siamo arrivati a metà album con ” Six Times Gone ” che conquista da subito con un giro di chitarre molto soul per poi prendere più ritmo e farsi più rock. Il ritmo è sempre molto controllato, non è una di quelle canzoni veloci ma in ogni caso si sente la forza del gruppo nel voler cercare qualcosa di fortemente ritmico e riconoscibile anche quando parte con un assolo di strumenti lento e caldo. Si continua con ” Sacred Heart “ che possiede un’anima calda come le migliori canzoni soul e jazz. Diventa ancora più avvolgente con il cantato che è lento e languido con profondi momenti emotivi supportati da cori leggeri e suadenti. La canzone è un lento crescendo di intensità ma sempre rimanendo di altissimo livello d’esecuzione e di sensazioni che suscita.
La seguente “ Drifting ” risulta a tratti poco fluida e più dedita al parlato almeno fino a quando è presente e con sporadici momenti di assoli di chitarra. Superata la metà ne sentiamo uno molto lungo, straordinario e da brividi per poi avviarsi alla conclusione con il ritorno della voce di Manou. Siamo quasi alla fine ma c’è il tempo per ascoltare ” Broken Wings Of Hope ” che si prende il suo tempo per iniziare con un lungo assolo di chitarra. La voce calda di Manou non si fa attendere molto e prende a cantare con particolare trasporto emotivo. Procede nel migliore dei modi e con fare ben equilibrato tra tutti gli elementi del gruppo che hanno il loro momento per brillare. L’ultimo brano che propone il gruppo è ” Old Love – Live ” che fa ritrova il gusto e i brividi che solo l’ascolto Live può trasmettere. Una performance sentita e profonda, magnetica e vibrante che chiude alla perfezione l’album. “ Silence ” è un momento di raccoglimento che dura un lampo e permette di assimilare tutto quello che abbiamo sentito in precedenza.
Tracklist:
Broken Silence
No Ordinary Woman
Got What I Need
House Of Cards
I Am That I Am
Six Times Gone
Sacred Heart
Drifting
Broken Wings Of Hope
Old Love – Live
Silence
Ivy Gold sono:
Manou alla voce
Sebastian Eder (Avalon) alla chitarra
Anders Olinder (Glenn Hughes) alle tastiere
Tal Bergman (Joe Bonamassa, Billy Idol) alla batteria
Kevin Moore (Jennifer Rush) al basso.
Andrea Arcuri