La storia è quella di una donna in carriera, Kate Wyler (Keri Russell), una diplomatica che accetta la prestigiosa mansione di affrontare e gestire una crisi a livello internazionale. Questo compito, però, sembra al di là delle sue possibilità creando spiacevoli ripercussioni sulla sua vita privata e sul suo futuro nella politica. Tra sfide, colpi di scena e un’analisi profonda della psicologia dei personaggi questa nuova serie Netflix si prospetta molto interessante.
Sono otto puntate serratissime e senza un attimo di tregua che compongono la serie. Un susseguirsi di situazioni coinvolgenti che richiedono un legame profondo e un interesse sempre costante per non perdersi dei passaggi importanti. Tutto questo però senza scene d’azione, esplosioni, scazzottate o effetti speciali.
Si perché “La Diplomatica” è una serie che si svolge in grossi palazzi di rappresentanza e l’unico cambiamento di contesto sono le stanze dove uomini e donne passano il tempo a decidere come affrontare una crisi o un rappresentante in visita ma sempre tramite il dialogo.
E’ un genere che deve piacere e uno stile narrativo che va al di là del banale intrattenimento per “effetto wow” che solitamente richiede grossi sforzi di coreografie tra personaggi che si scontrano fisicamente e grandi manifestazioni e messe in scena di momenti d’azione al cardiopalma.
La serie in tal senso è un bellissimo punto di svolta capace di tenere lo spettatore incollato grazie a dialoghi serratissimi e molto intelligenti, interpretazioni di prim’ordine e uno sguardo verosimile dietro le grandi potenze che decidono del destino di intere popolazioni.
Sperando nel rinnovo di una seconda stagione, siamo sicuri che troverà il suo pubblico facendosi strada tra tanti altri prodotti troppo uguali tra loro ma che puntano sempre su certi aspetti.
Andrea Arcuri
