Basata sul romanzo best-seller di Taylor Jenkins Reid, la series è un musical-drama che narra l’ascesa e la precipitosa caduta di una famosa rock band. Nel 1977, Daisy Jones & The Six sono sul tetto del mondo. Guidata da Daisy (Riley Keough) e Billy (Sam Claflin), la band è uscita dall’anonimato e ha avuto un grandissimo successo ma in seguito a un concerto sold-out al Soldier Field di Chicago sparisce. Ora, a distanza di decenni, i componenti della band hanno finalmente deciso di raccontare la verità. Questa è la storia di come una band iconica è implosa all’apice del successo.
La serie offre uno stile narrativo tranquillo nei momenti più classici e di narrazione ma riesce anche ad essere avvincente e intrattenere quando le situazioni lo richiedono e in particolare quando saliamo sul palco con i componenti della band.
Il regista James Ponsoldt regala al pubblico qualcosa di molto originale grazie anche ad una struttura ad interviste intervallate da situazioni in flashback. Nei primi episodi questo espediente risulta molto presente e ben gestito. I due protagonisti inoltre forniscono delle performance cantando loro stessi i brani davvero convincenti per le canzoni che sentiamo lungo la storia.
“Daisy Jones & the Six” prende ciò che funziona nel romanzo e apporta in modo intelligente piccoli aggiustamenti dove servono riuscendo a interessare il pubblico. Ne viene fuori la tipica ascesa di un gruppo di amici che partono dall’esibirsi in posti squallidi per pochi soldi per poi arrivare alla ribalta con tutto quello che solitamente ne comporta come il sesso e la droga. Dopo le prime puntata si rimane incollati e interessati nel voler scoprire quali sono le motivazioni che hanno portato al declino.
Andrea Arcuri