“Beast Tamer” – Recensione St.1. Disponibile su Crunchyroll

25 Dic, 2022

Rein, un debole domatore di belve, è stato espulso dal party dell’eroe ma ciò non ha affievolito il suo spirito di avventura. Dedicandosi costantemente a svolgere delle deboli quest, un giorno Rein ha il suo incontro del destino con una fortissima ragazza-gatto.

 

Il protagonista Rein è un personaggio molto dolce e sempre educato che vede il buono in tutti e nel corso del suo cammino ha la fortuna e le capacità di collezionare personaggi con straordinarie capacità e che si legano a lui come una sorta di servitori. La particolarità è che Rein riesce tutto questo non con la forza bruta o sfide all’ultimo sangue ma con gentilezza e il rispetto di questi personaggi. Che sia una ragazza-gatto o la capacità di saper parlare agli animali, è evidente il fatto che l’anime non è di quelli che puntano all’azione e violenza ma sempre con un occhio all’avventura e momenti divertenti in maniera delicata e leggera. 

 

Certo si deve anche precisare che questa strada intrapresa che rasenta il buonismo smaccato e una scrittura di fondo molto semplicistica, potrebbe essere riduttiva e rendere l’anime tutto sommato un semplice divertimento senza superare concetti base come il rispetto e l’amicizia. I personaggi poi sono molto stereotipati e si dividono tra quelli che odiano Rein e altri che lo osannano per quanto sia bravo e fantastico. Decisamente troppo poco per andare avanti 13 episodi in un susseguirsi di missioni che dopo un po’ diventano ripetitive.  

 

Non ci sono veri momenti di violenza e le battaglie si risolvono con uno scontro tra incantesimi, il fatto che Rein leghi a sé più personaggi/animali casualmente tutte donne non porta ad un minimo riferimento per una sorta di asservimento sessuale. Anche se proprio questo rapporto padrone/servitore poteva avere dei risvolti molto interessanti su molti aspetti. Invece “Beast Tamer” decide di intraprendere la strada della semplicità a tutti i costi veicolando solo messaggi gentili di rispetto reciproco. Altro messaggio su cui punto è il voler innalzare la propria autostima; chi non vorrebbe una serie di belle ragazze che continuano a dire quanto si è fantastici e straordinari?.  

 

Guardando sotto quest’ottica e accettando il fatto che “Beast Tamer” non vuole puntare molto in alto, si può tranquillamente dire che l’anime in questione è riuscito e tutto sommato le 13 puntate che lo compongono si guardano con molto piacere e un sorriso ben stampato in faccia.

 

Su Crunchyroll è presente la prima stagione con sottotitoli in Italiano e tradotto in molte altre lingue.

 

Andrea Arcuri