“Spiderhead” – Recensione in Anteprima. Disponibile su Netflix dal 17 Giugno 2022

21 Giu, 2022

"Spiderhead" - Recensione in Anteprima. Disponibile su Netflix dal 17 Giugno 2022

Il film, basato su un racconto di George Saunders, racconta la storia di un gruppo di detenuti che decidono di scontare parte della loro pena sottoponendosi come cavie ad esperimenti medici su farmaci che alterano le emozioni. Tutto viene controllato da Steve Abnesti ( Chris Hemsworth) , affascinante ma misterioso supervisore della struttura, la storia si concentra su Jeff ( Miles Teller ) e Lizzy ( Jurnee Smollett ) che pian piano scopriranno i loschi piani che si celano dietro la struttura e le vere intenzioni di Abnesti.

Le intenzioni sono molto chiare e l’intento molto preciso. Un film con pochi attori in campo e una scenografia volutamente asettica, il film è piano di discorsi interessanti riguardo il libero arbitrio, l’accettazione e il sacrificio per un bene più grande. Il problema è che “Spiderhead” risulta pieno di buoni intenti ma poveri di messa in atto e incapace di concretizzare a dovere lasciando cosi allo spettatore quel senso di meraviglia e di voglia di andare oltre.   

Nonostante la premessa sia distopica, si sente davvero poco il tocco di Joseph Kosinski che ha dimostrato di saperci fare con i suoi film precedenti su tutti gli aspetti . Il fatto che questo suo ultimo film vuole essere un film quasi di nicchia a basso budget non è una buona motivazione per averci messo cosi poca cura anche a livello di intenti perché purtroppo non si sente così oscuro e moralmente impegnativo come vorrebbe essere. 

In particolare il terzo atto va a vanificare quello che di buono stava costruendo. Sembra che ad un certo punto non sappia bene che direzione prendere, cosa voglia raccontare, le idee originali finiscono oppure proprio i costi risultano troppo tirati e bisogna concludere al più presto.

Tutto procede in maniera approssimata con risvolti drammaturgici buttati a casaccio e una soluzione insoddisfacente. A questo si aggiunge una scelta molto singolare e a volte stridente della colonna sonora e l’intento di proporre nuovamente Chris Hemsworth come attore comico con un personaggio sopra le righe che non conquista del tutto.  


Andrea Arcuri