FALLEN SANCTUARY “Terranova” – Recensione in Anteprima. Disponibile dal 24 Giugno 2022

17 Giu, 2022

Greg Neuhauser e il chitarrista Marco Pastorino sono diventati amici nel 2018 durante un tour congiunto e presto si sono resi conto di condividere praticamente idoli e gusti musicali; al gruppo si sono aggiunti anche il batterista permanente Alfonso Mocerino e il bassista Gabriele Gozzi, che completeranno la band dal vivo sul palco. Ecco le parole di Neuhauser : “Io e Marco parlavamo spesso di notte sul tour bus per il prossimo spettacolo con Serenity and Temperance. È stato incredibile che abbiamo così tante band preferite in comune. E dal momento che andiamo molto d’accordo anche a livello personale e viviamo a sole quattro ore di distanza in auto, ci è venuta l’idea di pubblicare un album insieme un giorno”.


Terranova” è un intro energico e ritmico. La canzone è stata scelta come singolo promozionale e sicuramente è il perfetto esempio di sound del gruppo per farsi conoscere. Il suo essere molto veloce nell’esecuzione non gli evita di avere una sonorità molto ritmica e pulita, per essere un gruppo nato da poco è sinonimo di grande capacità e conoscenza della musica. Un’altra canzone scelta come promo è “Now and Forever” che ha un suono in sottofondo ipnotico e travolgente mentre la parte cantata impazza e conquista sia in solitaria sia tramite i cori. Si distinguono molto bene delle strofe dove la musica fa da traino mentre i ritornelli sono gestiti più dalla componente cantata. Dopo la metà sono presenti cambi di registro e ritmo con lunghi riff di chitarra in solitaria alternati da cori altisonanti. Si continua con “Broken Dreams” uscita come primo singolo promozionale a fine Febbraio. La sua particolarità è legata soprattutto alla sua componente cantata perchè piena di distorsioni, voci ripetute e cori rafforzativi. Forse tra le canzoni dell’album risulta essere una di quelle che più si dimenticano perché non riesce totalmente a conquistare e creare una sonorità fluida e orecchiabile. Apprezzabile in ogni caso il tentativo di realizzare qualcosa di differente e originale.”Rise Against the World” è un’altra canzone dallo stile particolare e ricercato. I suoi vocalizzi, il suo giro di chitarra e musicale e i tanti cambi di stile sono la dimostrazione che il gruppo ha voglia di mettersi in gioco provando qualcosa di differente e spaziando con diverse sonorità insieme. Esperimento riuscito perché alla fine, nonostante una moltitudine di ritmi messi insieme, la canzone è ben ritmata e arrangiata. 

To the Top” è tra le ballate dell’album più orecchiabili, armoniche e regolari nell’esecuzione che entra in testa con il suo ritornello e non ci lascia più. il suo sound è dirompente e incalzante, il suo ritornello facile da riconoscere e anche nelle strofe c’è una ritmica perfettamente scadenzata. La seguente “Destiny” parte veloce con dei riff di chitarra davvero travolgenti. Quando il cantato si fà sentire il ritmo aumenta e l’aggiunta dei cori completa un’esecuzione di altissimo livello. Quello che conquista davvero sono gli assoli di chitarra, forse i migliori dell’album che però trovano poco spazio in una delle canzoni più verbose fino ad ora ascoltate. Con “I Can’t Stay” i toni si placano grazie ad un inizio di pianoforte, voce sinfonica e cori leggeri. Il gruppo dimostra di saper padroneggiare anche il rock più soave e morbido con momenti classici e lenti. Anche senza il passo scatenato che il gruppo ci ha ormai abituato, si sente il vibrare delle voci e del significato in un messaggio davvero emozionante veicolato con trasporto e forza d’animo. 

Neanche il tempo di prendere respiro che subito inizia “Trail of Destruction” e la carica del gruppo non accenna a diminuire per niente. Si ascolta una canzone molto carica ma anche particolarmente orecchiabile e pulita nella sua esecuzione soprattutto grazie ad un giro di pianoforte che entra subito in testa e non ci lascia più. “No Rebirth” ha un lungo intro strumentale per poi esplodere con la voce di Goerg Neuhauser. Proprio il cantante fornisce il giusto ritmo e forza trainante per il resto degli strumenti cosi da creare un sound perfetto ed equilibrato. Tutto cambia leggermente nel finale fatto di cadenzate alternanza tra assoli di chitarra, canto e cori altisonanti ancora una volta in perfetto equilibrio. “Bound to Our Legacy” presenta nuovamente una sonorità a cui è facile affezionarsi per la sua perfetta esecuzione e capacità di entrare in testa e risuonare continuamente. Verso la metà c’è un (quasi) impercettibile aumento di velocità del canto e del suono e continuare cosi verso la fine per una canzone molto valida e piacevole all’ascolto sebbene pieni di cambi di stile. Siamo alla conclusione con  “Wait for Me” che subito si presenta come una canzone atipica del gruppo e similmente alla n.7 ha un passo volutamente differente. Molti cori e un’esecuzione in acustica per una conclusione travolgente emotivamente e coinvolgente con punte di commozione e trasporto vibrante per il primo album dei Fallen Sanctuary davvero che si dimostra qualitativamente superbo.  


Terranova Tracklist:

01. Terranova
02. Now And Forever
03. Broken Dreams
04. Rise Against The World
05. To The Top
06. Destiny
07. I Can’t Stay
08. Trail Of Destruction
09. No Rebirth
10. Bound To Our Legacy
11. Wait For Me
 
 
FALLEN SANCTURAY on web : 

www.facebook.com/FallenSanctuaryMetal
www.instagram.com/fallensanctuary 
www.afm-records.de  

 

FALLEN SANCTUARY is:

Georg Neuhauser (Vocals)

Marco Pastorino (Guitar)

Alfonso Mocerino (Drums)

Gabriele Gozzi (Bass)

 
Andrea Arcuri