“Hustle” – Recensione. Disponibile su Netflix dal 8 giugno 2022
Dopo aver scoperto un giocatore eccezionale ma dal passato turbolento, un talent scout del basket (Adam Sandler) in cerca di riscatto decide di convincere il fenomeno sportivo a trasferirsi negli Stati Uniti senza chiedere l’approvazione della squadra. Contro ogni previsione, i due avranno un’ultima occasione per dimostrare di essere all’altezza dell’NBA.
Risulta evidente la passione di Adam Sandler per il mondo del basket americano visto che è presente nel film in veste di attore ma anche produttore esecutivo. La cura nei dettagli e la voglia di far conoscere i retroscena nel processo di scelta di un giocatore e tutte le fasi che deve affrontare è ammirevole e molto accurato. Si respira la passione per il basket, la voglia di migliorarsi e dimostrare le proprie qualità in questo film che risulta essere una bellissima parabola sportiva sulla voglia di rivalsa e di affermazione di sé.
Sfortunatamente ci sono alcuni difetti di messa in scena. Le quasi due ore di durata sono eccessive ed è inevitabile che alcuni passaggi narrativi e contesti risultano un pò ripetitivi. In aggiunta a questo dispiace dover dire che il giocatore scelto come protagonista, Juancho Hernangomez è molto acerbo come attore e forse non riesce quasi mai a trasmettere la parte più profonda del suo personaggio.
Il film in ambito sportivo è sempre una buona motivazione per dare ispirazione e trasmettere il messaggio che chi ha talento e soprattutto vuole mettersi in gioco con il duro lavoro può farcela nonostante le tante difficoltà della vita. In tal senso “Hustle” riesce nel suo intento e si lascia guardare scorrendo molto bene. In aggiunta ci sono tantissime stelle NBA che fanno piccole e grandi parti all’interno del film e per gli appassionati di questo sport è un susseguirsi di sorprese che emozionano ancora di più.
Andrea Arcuri