Ambientata nell’Inghilterra vittoriana la serie segue la vedova londinese Cora Seaborne che si trasferisce nell’Essex per indagare su un mitico serpente. Qui conosce il vicario del villaggio con cui stringe un legame improbabile, ma proprio quando la tragedia colpisce, la gente del posto inizia ad accusarla di attrarre la strana creatura.
Chi dice che le storie “in costume” siano tutte noiose e impostate si sbaglia di grosso e questa storia in particolare ne è una ferma conferma. Impostata come un dramma ma dai toni strani e molto oscuri lasciando il giusto spazio al mistero e all’ignoto che si insinua nel racconto.
A livello tecnico lo show ha una cura nei dettagli davvero ben realizzata e movimenti di regia azzeccati e sempre congeniali a quello che si vuole suscitare nel pubblico e dove lo si vuole portare. Clio Barnard è da tenere d’occhio e una delle registe più importanti della Gran Bretagna.
Oltre alla parte legata all’indagine c’è una componente melodrammatica sui costumi culturali che cambiano e una lenta, inevitabile ma poco accettata avanzata dell’importanza della medicina nel confutare e stravolgere le credenze popolari. Anche questa parte risulta interessante e mai melensa o didascalica evitando di cadere in quel fastidioso effetto che ci fa sembrare di assistere ad una telenova.
In ultima analisi ci sono le performance dei protagonisti. Conosciamo la bravura di Tom Hiddleston che ancora una volta si conferma una presenza ottima sullo schermo. Si rimane meravigliati dalla bellezza di Claire Danes, attrice apprezzata ma a mio avviso mai del tutto secondo le sue capacità.
Tutto questo è l’analisi delle prime due puntate che regalano uno spettacolo grintoso e mai sbavato nella sua messa in scena che riesce a trattare nel giusto modo e incuriosire sia nella sua parte più misteriosa sia in quella più drammatica. Apple TV+ ha messo in scena uno degli spettacoli avvincenti dell’anno finora, il 13 maggio sono disponibili i primi due episodi e i prossimi arriveranno a cadenza settimanale fino al 10 giugno.